È di nuovo caos Giambruno a Mediaset. L’azienda licenzia un cameraman per molestie e lui mescola le carte in tavola riportando il caso del giornalista.
Il caso Giambruno in Mediaset sembra proprio non voler arrivare ad una fine. Questa volta non per volere né dell’azienda né tanto meno del giornalista, sempre più defilato dal punto di vista mediatico.
A rimettere in mezzo la storia è un ormai ex dipendete di Mediaset licenziato per comportamenti molesti e che avrebbe fatto ricorso al tribunale del lavoro presentando il precedente Giambruno come motivazione per licenziamento ingiustificato.
L’operatore, come riporta La Repubblica, è accusato di aver molestato alcune persone che erano nella sede di Cologno Monzese per uno stage. Al tribunale del lavoro, il cameraman non solo ha negato le accuse, ma ha anche sostenuto di aver ricevuto un trattamento diverso rispetto a quello che l’azienda ha tenuto nei confronti di Andrea Giambruno.
Cameraman licenziato, in Mediaset “due pesi e due misure”
La vicenda risale a novembre e quindi poco dopo lo scoppio dello scandalo che ha portato alla sospensione di Andrea Giambruno dal lavoro -senza tener conto di tutto quello che è poi successo nella sua vita privata.
Ora il caso torna nell’occhio del ciclone con il dito puntato nei confronti di Mediaset, accusata di aver usato due pesi e due misure nei confronti dei due dipendenti. Le frasi vessatorie e moleste del giornalista le ricordiamo tutte e non si discostano molto da quelle che il cameraman è accusato di aver detto alle ragazze che lo hanno denunciato. A cui si aggiungono, sia nel primo che nel secondo caso, il tentativo di contato fisico con le donne.
Nel primo caso però, Giambruno è stato prima sospeso e poi reintegrato, mentre il cameraman è stato licenziato per violazione del codice etico. A questo punto entra in ballo il ricorso presentato dall’avvocato dove il richiamo alla vicenda Giambruno è più che esplicito.
Nel testo, come si può leggere da Dagospia, si sottolinea come “i video (i famosi fuorionda da Il Diario del giorno, ndr) sono ben pubblicizzati sul sito di Striscia la Notizia circostanza che deve far supporre come Mediaset ritenga tale vicenda e i rispettivi filmati, non in contrasto con il proprio codice etico, che nella lettera di licenziamento del ricorrente assumeva viceversa centrale importanza“. In entrambi i casi, in altre parole, c’è stata una violazione del codice etico adottato dall’azienda, ma le vicende si sono risolte in modalità del tutto differenti.
Per Giambruno è stato un occhio di riguardo?
A questo punto verrebbe da pensare che trattandosi proprio di Giambruno, all’epoca ancora legato alla premier Meloni, l’azienda abbia deciso di chiudere un occhio e applicare, invece, alla lettere il proprio codice solo nel secondo caso. Quale che sia la risposta però il punto è uno e cioè che quello di Giambruno diventa a tutti gli effetti un precedente utilizzabile contro Mediaset in casi del genere dove a rimetterci sono le dipendenti e anche l’immagine e la credibilità dell’azienda.