La storia dell’impronta circolare nel muro di Roma che affascina chi la scopre. Ecco di cosa si tratta veramente
Che Roma fosse una vera e propria fucina di luoghi meravigliosi è cosa nota. Basta passeggiare per il centro città per rendersi conto di come ci sia bellezza, storia, arte e cultura in ogni dove. Ma la Capitale è anche una destinazione perfetta per chi ama misteri e magia. Qui, infatti, ci sono segreti, angoli nascosti, quadri conturbanti e anche impronte molto particolari.
Sì. Avete capito bene. Abbiamo proprio detto impronta. E non una qualunque, ma una forma che, nei secoli, ha letteralmente salvato la vita a moltissime persone. Vederla e capire di cosa stiamo parlando però non è così facile, anzi. Non lo è per niente. Per questo motivo abbiamo deciso di raccontarvi tutto su questa attrazione così ricca di fascino e storia.
L’impronta nel muro rotonda e piena di mistero a Roma. Ecco la sua storia
Siamo nel Rione Borgo, nel cuore di Borgo Pio all’angolo con Via del Campanile a Roma ovviamente. Passeggiando qui si ammirano le bellezze locali, respirando l’aria più autentica della città. Basta però aguzzare la vista per notare che sul muro di un palazzo c’è un’impronta molto particolare rotonda. Negli anni storici e studiosi si sono interrogati lungamente su cosa fosse questa particolare forma e perché fosse inserita in un muro.
Una delle prime storie narra che quell’impronta circolare è la forma di una pagnotta. Ma non di una qualunque, doveva essere la dimensione precisa di tutte le forme di pane di Roma voluta da un religioso dell’epoca. Nei momenti di carestia la produzione e la disponibilità di farina era molto limitata per questo succedeva che i fornai alle volte facevano delle forme di pane più grosse e altre più piccole, cosa che andava a discapito dei più poveri.
I clericali dell’epoca al fine di stabilire delle leggi in merito pare che fecero imprimere su un muro la dimensione corretta delle pagnotte da quel momento in poi così che si uniformasse la forma e anche il prezzo. Ecco perché si dice che sia una impronta che salvò la vita, perché a quel punto il pane era “uguale per tutti”. Un’altra leggenda, molto meno plausibile, ma più romantica, vuole invece che fu un giovane innamorato a incidere questa forma nel muro per ricordarsi l’amore che provava nei confronti di una giovane fornaia.
Molto probabilmente la versione più veritiera del perché vi sia questa pagnotta sul muro è quella della carestia e del bisogno di uniformare le dimensioni delle pagnotte. Una cosa però è certa, ai visitatori di Roma, la vaghezza e la scarsa disponibilità di informazioni sul perché vi sia un’impronta del genere non importa. Quello che si adora è che anche nei dettagli apparentemente più insignificanti si cela la magia!