Nessuno potrebbe immaginarli, ma alcuni problemi intestinali, specialmente se ripetuti, potrebbero essere collegati al Morbo di Parkinson. Ecco quali.
Allarmarsi per ogni sintomo che non si è mai avvertito prima può essere un errore, oltre che inutile, ma non può che essere naturale prestare attenzione se si notano segni di malessere più o meno ripetuti, oltre che dolorosi. In casi simili non può che essere importante avere un ottimo rapporto con il proprio medico di base, in modo tale da chiedere consiglio quando se ne sente bisogno e valutare se possa essere necessario sottoporsi ad alcune visite specifiche.
Raramente ci si preoccupa quando si notano problemi intestinali, questi possono essere addebitati a uno sbalzo di temperatura, possibile ad esempio in caso di cambio di stagione, o dovuti a una dieta non del tutto equilibrata. In realtà, ci sono delle situazioni in cui questo può essere addebitato a una malattia che fa paura quando viene diagnosticata.
Non sempre i problemi intestinali sono passeggeri
Raramente ci si preoccupa quando si hanno problemi intestinali, spesso si addebita la colpa a uno sbalzo di temperatura o a qualcosa che si è mangiato e che non si è digerito in maniera adeguata. Questo, però, non è sempre valido. In alcuni casi questi possono essere un segno premonitore del morbo di Parkinson, una malattia che fa paura anche solo a sentirla nominare, secondo quanto emerso da uno studio pubblicato sulla rivista “Gut”.
Ad allarmare sono soprattutto malesseri quali stitichezza, intestino irritabile e difficoltà nella deglutizione. Non si tratta di una novità assoluta, è bene precisarlo, già in passato si era pensato ci fosse un legame tra la salute del cervello e quella dell’intestino.
Questo ovviamente non significa che avere sintomi che spesso sono tipici dell’influenza significhi avere il Parkinson, ma se la situazione si verifica spesso sarebbe bene non trascurarla e parlarne con il medico.
Non è così difficile individuare le motivazioni del legame. Il morbo è infatti una malattia neurodegenerativa dovuta alla morte delle cellule cerebrali che creano e rilasciano la dopamina e sono indispensabili per controllare il movimento e l’umore. Cervello e apparato digerente potrebbero avere difficoltà a comunicare tra loro nei malati, rendendo così più lento il passaggio del cibo nell’intestino. Si potrebbe così avere difficoltà a controllare l’ano, quindi anche a defecare.
I sintomi a cui prestare attenzione
Nonostante la ricerca scientifica abbia fatto passi da gigante negli ultimi anni, le malattie degenerative, tra cui appunto il Morbo di Parkinson, sono tra le più temute.
Ci sono in modo particolare due tipici problemi che sarebbe bene non sottovalutare. Tra questi, possiamo segnalare la nicituria, che è il bisogno di urinare più volte durante la notte a causa della vescica iperattiva (OAB). Chi ne soffre va incontro a diverse sorprese, è infatti spesso a svegliarsi la notte più volte per andare in bagno (cosa che causa difficoltà di sonno e stanchezza giornaliera), a volte anche se la vescica non è piena, oltre a causare perdite urinarie.
Anche chi non ha la nicituria può avere la vescica iperattiva e avere l’urgenza minzionale, con o senza incontinenza urinaria. Si arriva a urinare anche otto o dieci volte al giorno.
Le persone affette da Parkinson possono inoltre avere spesso costipazione, problema che può essere ridotto con una dieta varia ed equilibrata. A volte, però, subentra una difficoltà nel masticare, cosa che rende difficile metterla in atto. In alcuni casi può essere complesso anche deglutire i liquidi, generando a sua volta feci poco consistenti. Fare controlli regolari non può che essere determinante per intervenire in tempi rapidi.