Anche il Papa ha un suo podcast: si chiama “Popecast” ed è rivolto ai giovani

Arriva il secondo “Popecast” di Benedetto XVI, in cui Francesco si mette in gioco dialogando con le generazioni più giovani

A pochi giorni dalla Giornata Mondiale della Gioventù, i media vaticani realizzano un podcast dove uno dei pontefici più amati di sempre dialoga con ragazzi e ragazze provenienti da tutto il mondo. Lo scopo del programma è di rappresentare l’unione della forza durante un momento di fragilità come quello che varie parti del globo si stanno trovando ad affrontare, nel quale la creatività delle nuove generazioni può fare la differenza.

Popecast: la seconda avventura del Papa

Protagonista del podcast sarà un dialogo a distanza in cui il Papa ascolta le storie dei giovani attraverso un computer e risponde, incoraggiando sia loro che chi è all’ascolto a partecipare al prossimo importante evento di Lisbona.

Popecast, questo è il titolo del programma, rappresenta la seconda opera podcast di Papa Francesco. Il primo progetto era uscito quattro mesi fa in occasione dei primi suoi dieci anni di pontificato.

In questi giorni il pontefice si mette di nuovo in gioco con lo scopo determinato di arrivare ai giovani e lo fa con una delle forme di comunicazione più congeniali alle nuove generazioni: il podcast.

Un dialogo speciale con la voce di una generazione

Curate da Salvatore Cernuzio, le conversazioni all’interno non saranno un classico botta e risposta, ma un dialogo ideale in cui il Papa si pone in ascolto, dalla sua dimora di Casa Santa Marta, della voce registrata di alcuni giovani dai background più disparati. Questi con le loro storie rappresenteranno le loro incertezze e forti insicurezze, quelle di cui leggiamo spesso e che caratterizzano la gioventù di oggi, ma anche al contempo il loro slancio creativo.

L’aspetto interessante è che gli stessi giovani all’inizio, davanti ai microfoni dei giornalisti vaticani, erano inconsapevoli del fatto che la loro voce sarebbe stata ascoltata dal Papa. È proprio questo probabilmente che li ha spinti ad essere ancora più schietti e sinceri, e a condividere le loro paure e problematiche, i loro desideri e obiettivi, liberamente e senza troppi filtri.

E dato che la storia di ogni ragazzo o ragazza è diversa, così è la parola offerta ogni volta da Francesco, la quale però mantiene sempre una costante: la raccomandazione di andare “Avanti”. Soprattutto nei momenti di fragilità, di sbagli e nelle cadute, il Papa ricorda la certezza di essere “sempre accompagnati da un Dio che è pazzo d’amore per i giovani”.

Papa Francesco circondato da ragazzi e bambini
Foto | @Laityfamilylife.va – Spraynews.it

La Giornata Mondiale della Gioventù

Vale la pena rischiare”: questo è l’invito con il cuore il mano che il pontefice rivolge ai giovani per chiamarli a partecipare all’edizione imminente della Giornata Mondiale della Gioventù di quest’anno.

La GMG, questo è il nome col quale è conosciuta, è un incontro di giovani di tutto il mondo con il Papa, e allo stesso tempo è un pellegrinaggio, una celebrazione della gioventù, e un’espressione della Chiesa universale. Si presenta come un invito ad una generazione determinata a costruire un mondo più giusto e solidale e, nonostante l’evento abbia un’identità chiaramente cattolica, è aperto a tutti, dai più vicini ai più lontani dalla Chiesa.

Fin dalla prima edizione, avvenuta a Roma nel 1986, la Giornata si è rivelata un laboratorio di fede, e ogni due, tre o quattro anni riunisce centinaia di migliaia di giovani, in una città scelta dal Papa. Quest’anno la GMG si terrà a Lisbona dal primo al 6 agosto.

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