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Attualità

Armadietti, spring break e cheerleader: è davvero così la scuola negli USA?

Alcuni sono miti raccontati da film e serie tv, altri ingredienti degli usi e costumi scolastici invece rispecchiano a pieno la realtà. Scopriamo quali

Gli Stati Uniti sono da sempre un paese affascinante per noi italiani, anche perché sono l’influenza mediatica più consistente che abbiamo “subito”, in qualche modo, durante tutta la nostra vita, da spettatori volenti o nolenti.

L’ambiente scolastico che raccontano, tra armadietti, cheerleader, pon pon, dicerie e risolini negli immensi corridoi, non fa eccezione.

Film, serie TV e canzoni ci hanno regalato immagini iconiche di studenti americani che si divertono in aula, fanno sport e si preparano per il futuro. Ma quanto di tutto questo è effettivamente vero? La scuola americana è davvero come la vediamo nei media?

Le differenze principali dal sistema italiano

La risposta è, come per quanto riguarda un po’ tutti gli stereotipi raccontati dai media: sì e no. Da un lato, ci sono sicuramente alcuni elementi che sono comuni nella maggior parte delle scuole americane. Ad esempio, gli studenti indossano tendenzialmente una uniforme, hanno un armadietto dove riporre i propri effetti personali e partecipano a una varietà di attività extracurriculari, come lo sport, il teatro e la musica.

Come è vero che esiste qualche differenza con il funzionamento dell’istruzione in Italia, una tra tutte: gli studenti americani iniziano la scuola dell’obbligo a partire dai 4-5 anni, e la completano solo a 18 anni, quando si diplomano alla high school.

Il sistema scolastico americano è inoltre molto più orientato al lavoro, e gli studenti sono spesso impegnati – oltre che “in aula” – in corsi di formazione professionale, e questi, in un paradigma di valori tipicamente americani, comprendono la musica e lo sport, come percorsi da intraprendere come vere e proprie strade lavorative future.

Ingredienti scolastici tipicamente americani

Le uniformi per studenti e studentesse

Uno degli aspetti più iconici della scuola americana è l’uniforme, riportata da tanta filmografia sia sul grande che sul piccolo schermo.
Negli Stati Uniti, l’uniforme scolastica è obbligatoria in molte scuole, sia pubbliche che private.

Essa è spesso composta da pantaloni o gonne, una camicia o una polo, e un gilet o una giacca. L’obiettivo dell’uniforme è quello di insegnare agli studenti l’importanza dell’ordine e della disciplina, e di ridurre la discriminazione basata sull’aspetto e le possibilità economiche.

Gli armadietti non sono così trendy

Un’altra immagine ormai scolpita nella nostra mente delle scuole americane è quella che prevede larghi corridoi le cui pareti sono coperte dai tipici armadietti, detti locker in lingua originale. Nei film e nelle serie si racconta che ogni studente ne abbia uno – prezioso da custodire – e vi possa lasciare libri, quaderni, e talvolta oggetti personali.

Tuttavia, l’immagine romantica degli armadietti viene spesso tradita dalla realtà: spesso puzzano di sudore e scarpe da ginnastica, sono localizzati lontani dalle aule e quindi vengono utilizzati raramente, come sgabuzzini puzzolenti di cose semi-dimenticate.

Il cheerleading: non solo ragazze

Il cheerleading, invece, nelle scuole americane è comune quanto la cipolla nella preparazione di un piatto italiano. Al di là di una mera forma di tifo e incoraggiamento, il cheerleading è una vera e propria disciplina che mette insieme corpo libero, danza e ginnastica acrobatica, ed è praticata a livello agonistico con campionati nazionali in diversi paesi.

Praticata da squadre che vanno da 5 fino a più di 30 componenti, si pensa che sia un’attività relegata alle ragazze. Tuttavia, per fortuna, non è così: benché oggi il 97 per cento delle persone che praticano il cheerleading siano femmine, la disciplina nasce originariamente per ragazzi.

Foto | @TheLancerFeed – Spraynews.it

Attività “extrascolastiche”

Oltre alle lezioni scolastiche, gli studenti americani hanno anche la possibilità di partecipare a una varietà di attività extracurriculari. Queste attività possono includere lo sport, il teatro, la musica, il volontariato e altro ancora. Le attività extracurriculari sono un ottimo modo per gli studenti di sviluppare le proprie abilità e interessi, e di socializzare con altri studenti.

Lo spring break festaiolo

Anche lo spring break non è per niente una leggenda, ma il nome di una tipica vacanza scolastica per studenti e studentesse che si svolge in primavera, di solito tra marzo e aprile.

Durante lo spring break, dato anche l’inizio della bella stagione, i giovani si recano in spiaggia o in altre località turistiche per godersi il sole, il mare e la vita notturna. Lo spring break è spesso associato a comportamenti festaioli e disinibiti, il che non dista troppo dalla realtà delle cose.

Le attività didattiche e extra-curriculari

Le high school americane offrono una varietà di corsi, anche se non esiste un curriculum nazionale unificato, quindi ciascuno stato che stabilisce le proprie regole.

Tutti gli studenti sono tenuti a seguire i corsi obbligatori, noti come “core classes“, che includono inglese, scienze, studi sociali e matematica. Ma subito dopo il primo anno, gli studenti possono scegliere corsi opzionali, noti come “electives”, che coprono una vasta gamma di argomenti, dalla recitazione alla fotografia, dalle scienze informatiche all’arte.

Le attività extra-curriculari

Le attività extracurriculari sono un aspetto importante della vita scolastica negli Stati Uniti, e gli studenti si iscrivono a club che riflettono i loro interessi, dai giornalini d’istituto al teatro, dalla politica alla danza.

Questi club offrono opportunità di socializzazione e sviluppo personale. La biblioteca è un’altra risorsa cruciale, con spazi dedicati ai ragazzi dove possono studiare, anche se a volte finiscono per socializzare più che lavorare.

L’importanza dello sport

Tra tutto quello che succede fuori dall’aula, però, sicuramente un posto d’eccellenza ce l’ha lo sport, che per vari motivi gioca un ruolo centrale soprattutto nelle high school americane.

La ragione più importante è sicuramente questa: siccome le università – i famosi college – costano molto, gli sport sono il centro della maggior parte dei licei americani, perché chi è bravo può vincere una borsa di studio ed entrare gratuitamente in atenei spesso proibitivi per persone non estremamente facoltose, quindi per la maggior parte degli studenti.

La laurea negli Stati Uniti è considerata un po’ come le superiori italiane: è difficile che qualcuno non la prenda. Ma per chi dopo il diploma vuole fare altro, le high school spesso offrono corsi in cui gli studenti imparano un lavoro: meccanici, infermieri, cuochi, e altro.

Matilde Brizzi

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