Attenti a cosa mangiate: in Italia adesso ci sono degli alimenti che contengono farina d’insetti. Scopriamo dove e cosa evitare volete evitarli.
Si parla ormai da tempo di sperimentazione sul cibo, anche con l’arrivo a tavola di alimenti provenienti da nuove categorie di animali, assolutamente nuovi rispetto al passato. Novità che stanno facendo storcere il naso a tante persone, contrarie a questo “allungamento” della lista dei cibi che si potranno mangiare. Andiamo a scoprire cosa potremmo trovare già adesso sugli scaffali dei nostri supermercati, con le farine di insetti che nessuno vorrebbe consumare con piacere.
Infatti si apprende che il governo Meloni ha recentemente dato il via libera alla commercializzazione ufficiale della farina di insetti nel nostro paese, a partire da gennaio 2024. Nonostante la decisione di respingere la carne coltivata, il governo ha regolamentato l’uso della farina di insetti attraverso una serie di decreti attuativi che stabiliscono le norme per la produzione e l’etichettatura di quattro varietà di farine di insetti.
Le varietà di insetti approvate includono le larve del verme della farina minore (Alphitobius diaperinus), le larve gialle della farina (Tenebrio molitor), le locuste migratorie e i grilli domestici (Acheta domesticus). Questi insetti possono essere utilizzati sotto forma congelata, essiccata o trasformata in polvere per una varietà di prodotti alimentari, come pane, biscotti, barrette, pasta, pizza, minestre e bevande come la birra.
Per garantire la sicurezza e l’informazione del consumatore, le confezioni di prodotti contenenti farina di insetti saranno chiaramente etichettate, indicando il tipo e la quantità di insetti utilizzati, il Paese di origine e le possibili allergie. Questi prodotti saranno anche posizionati in reparti separati, distinguendoli dagli altri alimenti senza farina di insetti, per consentire ai consumatori di fare scelte consapevoli.
Una novità importante che rappresenta per qualcuno una vera svolta alimentare non solo per il nostro paese ma anche per l’Italia e ci proietta, nonostante le tante perplessità dei consumatori, in una nuova era. Ma bisognerà come sempre attenersi alle regole ed evidenziare, come si fa per gli altri prodotti, non solo la provenienza ma anche il contenuto di questi alimenti.
Il mancato rispetto di queste norme potrebbe comportare sanzioni o multe. Inoltre, i decreti hanno stabilito che tali prodotti debbano essere denominati correttamente come “polveri” anziché “farina di insetti”. È importante notare che, in Italia, l’uso di queste polveri per la produzione di pasta e pizza è stato vietato su decisione del ministro Lollobrigida. Per altre news su cucina e alimentazione guardate qui.
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