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Attenzione nel tuo giardino: in queste regioni ci sono serpenti velenosi

In primavera le insidie dai serpenti aumentano vertiginosamente, ecco dove bisogna prestare maggior attenzione

Con l’arrivo della primavera la natura inizia il suo risveglio e, anche i rettili che hanno passato l’inverno in letargo, con i primi tepori inizieranno a fare la loro apparizione. In Italia incontrare un serpente durante una camminata, o addirittura nel proprio giardino, non è affatto difficile, questi animali sono molto comuni sul territorio dove possiamo vantarne decine e decine di specie, anche per chi avesse suggestione di questi animali, tuttavia, ci è da stare sereni in quanto anche se questo abbondano le specie velenose sono al contrario piuttosto rare. Saper riconoscere un serpente velenoso da uno non velenoso è però fondamentale per il benessere e la tranquillità di tutte di tutte le parti, soprattutto in queste zone in cui anche i serpenti velenoso sono maggiormente presenti.

Riconosci facilmente una vipera da questi altri tipi di serpente, se ricordi queste regole non puoi sbagliare

La vipera velenosa non mortale (Spraynews.it)

Sono tante le persone che hanno paura dei serpenti, anche senza che vi sia un motivo particolare. In linea generale si tende a pensare che questi abbiano quasi “voglia” di mordere l’uomo e che la maggior parte di loro sia velenoso, la verità però è ben diversa da così.

In Italia i serpenti più diffuso sono vipere e colubri, anche chiamate comunemente bisce, le prime sono velenose, anche se il loro veleno non è generalmente mortale, i secondi, invece, sono del tutto innocui. Molte persone quando incontrano un serpente non esitano dunque a colpirlo pensando di fare un favore all’ambiente o ad altre persone, questi animali sono però importantissimo per l’ecosistema e senza di loro probabilmente verremmo invasi da animali ben più pericolosi, in quanto portatori di malattie, come i ratti.

Uccidere un serpente è dunque un errore da non commettere per alcun motivo, sia che questo sia velenoso o meno. Per la nostra serenità è però possibile imparare a riconoscere le vipere, che in Italia sono presenti in 4 specie diverse molto simili tra loro. La più velenosa è la vipera dal corno ma questa è ben riconoscibile proprio per la protuberanza che parte dalla fine del suo muso, le altre sono egualmente riconoscibili però per altri fattori distintivi. Tra questi l’avere una testa a freccia e ben distinta dal corpo è il più evidente, oltre a questo la coda corta e le squame sulla testa di dimensione non uniforme rendono il riconoscimento davvero facile.

Anche le pupille delle vipere sono diverse da quelle degli altri colubri, le vipere hanno un occhio ellittico mentre le bisce tondo. Durante le passeggiate, soprattutto in primavera, incontrare una serpente è più facile in quanto questi risultano più intorpiditi dal freddo e quindi meno attivi. In generale sui sassi assolati questi amano arrotolarsi a prendere il sole e men che mai sprecherebbero energia per mordere se non costretti.

vipera dal corno (Spraynews.it)

La prima reazione di un serpente è infatti quella di fuggire, anche le velenose vipere non saranno da meno. Se messi alle strette potrebbero però arrotolarsi ed emettere suoni come soffi e fruscii e in questo caso la cosa migliore da fare è semplicemente allontanarsi e non disturbarli oltre. Le vipere sono presenti su quasi tutti il territorio italiano, fatta eccezione per la Sardegna, solo nella porzione nord est delle alpi è però possibile incontrare la Vipera Annodytes, conosciuta come vipera dal corno e dal morso sensibilmente più velenoso rispetto a quello delle altre 3 varianti.

In conclusione, aver timore dei serpenti sul nostro territorio è quasi inutile, bisogna però avere rispetto di questi animali e del ruolo importantissimo che svolgono nell’ecosistema, per questo riconoscerli e sapere dai quali è meglio stare maggiormente alla larga è fondamentale e, anche in caso di un eventuale morso, non agitarsi visto che le probabilità di morte sarebbero comunque minime, la prassi giusta è quella di applicare un laccio emostatico  o una fasciatura stretta e dirigersi in ospedale dove si potrà essere curati facilmente e senza complicazioni.

Loriana Lionetti

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