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Aumentano le tasse per tutti, anche per le famiglie su patrimonio e case: le ultime novità della legge di Bilancio

Il 2024 per la stragrande maggioranza delle famiglie non inizierà nel migliore dei modi. Sono previsti infatti tantissimi aumenti

Gli aumenti relativi alle tasse su case e patrimoni spaventeranno tantissime famiglie. I presupposti pre legge di Bilancio non erano chissà quanto positivi, ma ora che le carte sono state scoperte si può parlare senza troppi problemi di un autentico presagio di sventura. Tante persone a partire dal prossimo anno dovranno limitare ancora di più le spese e i consumi, onde evitare brutte situazioni.

Tra i vari “vasi di Pandora” scoperchiati nella nuova legge, ci sono alcuni segreti per cui in molti erano rimasti all’oscuro. Ma ora che la verità sta finalmente venendo a galla, è giunto il momento di capire quanto realmente grave sarà questa situazione. Ciò che si può anticipare è che non sarà nulla di piacevole.

Aumenti delle tasse dal 2024: ecco su cosa

Case e patrimoni non saranno gli unici due ambiti che vedranno degli aumenti significativi. Gli aumenti per l’Iva relativi a molti prodotti di utilizzo comune sarà un tema di importanza centrale, per il quale tra l’altro sono già insorte numerose proteste. Basti pensare agli assorbenti, per cui la categoria interessata si è mossa attivamente per arrivare ad un compromesso (non raggiunto).

L’aumento delle tasse è sempre più vicino: ecco su quali ambiti e cosa accadrà nel 2024 (Spraynews.it)

La cedolare secca sugli affitti brevi passerà invece al 26%, rendendola una pratica sempre meno appetibile. Molto meno di quanto non lo fosse già. Passando invece al discorso principale, ovvero case e patrimoni, buona parte degli aumenti riguarderanno nel complesso questa categoria. Oltre alla già citata cedolare secca, ci sarà molto altro da analizzare con cura.

La tassa citata in precedenza sarà volta a scoraggiare la pratica che vede l’affitto breve come un solido business, tassandolo all’inverosimile per poterne ridurre la portata. Guai in vista anche per coloro che vendono immobili ristrutturati tramite il Superbonus. Anche in questo caso ci sarà una maggiorazione del 26%, anche se con qualche lieve eccezioni.

Saranno infatti esclusi da questo provvedimento gli immobili che erano previsti ad uso abitativo principale. Inoltre, il tempo tra l’acquisto e la vendita non dovrà essere superiore o pari a dieci anni. I famigerati “10 anni” saranno un parametro temporale di cui tenere conto, nel caso in cui si debbano fronteggiare certe dinamiche.

Tutti questi aumenti lasciano presagire ad una situazione generale non propriamente rosea, in vista del 2024 a breve in arrivo.

Andrea Marras

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