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Attualità

Auto usate, ci hanno preso in giro per anni: così scaricano i chilometri

Auto usate, ci hanno preso in giro per anni: come i commercianti scaricano i chilometri e truffano i clienti. Massima attenzione potrebbe capitare (se non è già capitato) anche a te. 

In questo momento storico, con i grandi problemi legati al mercato delle auto nuove, sono milioni di italiani che hanno deciso e stanno decidendo di acquistare vetture usate. Ma bisogna fare molta attenzione in questa scelta perché le truffe da parte dei commercianti sono dietro l’angolo in tutta Italia. Non che sia sempre così, ma in queste trattative è bene tenere gli occhi aperti.

Soprattutto quando non si è esperti del settore. L’aiuto di un meccanico esperto potrebbe in questi casi dare una  grossa mano, anche se ci sono delle scorrettezze e delle magagne che non sempre possono venire intercettate. Come per esempio la pratica di scaricare i chilometri ad auto per così dire “vissute”, col solo obiettivo di aumentarne il prezzo di vendita.

Questo fenomeno rappresenta una grave problematica per i consumatori, che rischiano di essere ingannati. Recentemente, il portale dell’Automobilista, gestito dal Ministero delle Infrastrutture, ha apportato delle correzioni per contrastare questo tipo di truffa e proteggere i consumatori. Questo strumento consente ai potenziali acquirenti di visualizzare il chilometraggio effettivo di un’auto usata.

Le truffe ai danni dei consumatori

Come scaricano i chilometri delle auto (Spraynews.it)

In passato, erano frequenti le frodi legate alla manipolazione del chilometraggio riportato. Ad esempio, alcuni truffatori sfruttavano un “bug” nel sistema che calcolava i chilometri percorsi in base all’ultima targa registrata. Questo consentiva loro di sostituire la targa dell’auto in vendita con una nuova, eseguire la revisione periodica obbligatoria e far sì che il chilometraggio reale non venisse più visualizzato sul portale.

Di conseguenza, i potenziali acquirenti non erano in grado di accedere alle informazioni corrette e finivano per pagare un prezzo molto più alto rispetto al valore reale dell’auto. Per evitare di cadere vittime di questa truffa, i consumatori erano costretti a rivolgersi al Pubblico Registro Automobilistico (PRA), sottoponendosi a procedure più complesse e lunghe, e pagando per ottenere una visura completa.

Tuttavia, il Ministero delle Infrastrutture ha introdotto delle modifiche significative per risolvere questo problema. Ora lo storico di un’auto tiene conto anche del numero di telaio, che viene associato a tutte le targhe precedenti del veicolo. Questo impedisce ai truffatori di cambiare semplicemente la targa per eludere i controlli e frodare i consumatori.

Matteo Buonocore

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