Dramma in una casa: un bimbo di appena 2 anni era morto affianco al cadavere del padre, fame e stenti, nessuno li ha cercati.
L’orrore umano ha un limite, che forse questa vicenda sconcertante ha oltrepassato: come può un uomo restare in casa cadavere senza che nessuno lo vada a cercare, addirittura per due settimane. E al suo fianco, il figlioletto, un bimbo di appena 2 anni, incapace di reagire e che per questo è morto di fame e di stenti. Il tutto nonostante pare che padre e figlio fossero segnalati ai servizi sociali.
Questa vicenda di orrore e disperazione è stata documentata nelle scorse ore dai tabloid inglesi, che hanno dato ampia visibilità a una storia straziante e senza alcuna giustificazione. Chi doveva verificare e controllare, siano essi gli assistenti sociali oppure parenti e amici di padre e figlio, di fatto non ha mosso un dito.
Il bimbo morto di fame e il suo papà potevano essere salvati
Purtroppo non siamo davanti a vicende di anziani abbandonati al loro destino da parenti senza scrupoli o – come è avvenuto qualche tempo fa – a una famiglia composta da genitori anziani e figlio disabile, tutti deceduti in casa e rimasti lì per mesi, poiché qualche tempo prima avevano deciso di chiudere ogni ponte col mondo esterno. Anche in quel caso, la domanda è stata: “Possibile che nessuno li abbia cercati”.
Ma quanto avvenuto ed è stato documentato nel Regno Unito va davvero oltre: oggi ci si interroga infatti se padre e figlio potessero essere salvati, se qualcuno avrebbe potuto muovere un dito per tempo ed evitare che oggi ci si interrogasse sulle responsabilità. La mamma del piccolo è sconvolta dall’accaduto e si chiede come sia possibile che nessuno abbia fatto nulla: “Dobbiamo poter contare sugli assistenti sociali per tenere i nostri figli al sicuro”.
Da quello che è emerso, il papà sessantenne e suo figlio di appena due anni sono stati visti poco dopo di Natale passeggiare in città, poi l’uomo avrebbe avuto un infarto mentre si trovava col piccolo. Dalla morte del genitore sarebbero passate due settimane, in cui il bimbo sarebbe rimasto al buio, affianco al suo cadavere, senza cibo né acqua, incapace di ottenere aiuto. Il piccolo, si fa sapere, era affidato ai servizi per l’infanzia.