Carne rossa, quale la cottura migliore? Come conviene mangiarla tenendo presente che un consumo esagerato non è mai consigliato nelle nostre diete per i problemi che ne deriverebbero per la nostra salute.
In Italia negli ultimi anni si è acceso un forte dibattito che ha riguardato il consumo di carne rossa, che per tanti esperti potrebbe causare seri danni alla salute. A peggiorare la situazione i recenti report che hanno mostrato come negli allevamenti intensivi del nostro paese non sempre vengono rispettate le direttive comunitarie sul trattamento degli animali. Sempre più maltrattati.
E che vivono spesso in dei veri e propri lager senza alcun controllo che possa garantire la sicurezza della carne che poi finisce sulle nostre tavole. Questi alimenti rappresentano una seria minaccia per la nostra salute in quanto spesso vengono macellati anche dopo la morte per malattia e imbottiti di antibiotici, tanto da renderli davvero pericolosi se consumati.
La premessa da fare, prima di addentrarci sulla questione della cottura della carne rossa, resta quella di acquistare sempre questo alimento controllato e tracciato, come può avvenire nei supermercati. Se si va invece dal nostro macellaio di fiducia importante è sempre chiedere non solo la provenienza della carne ma anche dettagli sulla macellazione e del rispetto di tutte le norme di sicurezza.
Andiamo adesso a scoprire come va cotta la carne rossa: ci sono diversi punti di vista anche a questo proposito, ma c’è sicuramente un sistema che predomina sugli altri e che rende la carna oltre che gustosa anche più salutare rispetto agli altri metodi. Ricordiamo, infine, che si consiglia di consumare questo tipo di alimento per un massimo di 2 volte a settimana e di limitare al minimo gli insaccati.
Come conviene mangiare la carne rossa
Andiamo adesso a scoprire come conviene mangiare la carne rossa. Da una parte bisogna sempre evitare una cottura eccessiva che potrebbe verificarsi dannosa per la salute: in questo caso studi hanno rivelato che un consumo eccessivo di carne bruciacchiata potrebbe causare tumori al colon-retto. Medici e nutrizionisti si raccomandano di evitare bruciature che sono considerate appunto cancerogene.
Una carne troppo cotta poi potrebbe annullarne i valori nutrizionali ed eliminare anche i sapori. La cottura consigliata dalla scienza resta quella al sangue, con almeno tre minuti per lato. Importante non far disperdere i succhi durante la cottura che sono ricchi di vitamine e minerali. Andiamo adesso a scoprire qualche dettaglio in più sulla temperatura di cottura ideale.
Quella al sangue è di 50-55°, ma si può raggiungere anche i 60° senza correre particolari rischi. Già dai 70° e a salire la cottura comincia ad essere esagerata, con le fibre che si induriscono in eccesso. I nutrizionisti consigliano anche altri metodi di cottura come la frittura e impanatura a temperature controllate. Poi c’è anche la bollitura che resta un metodo interessante (qui potrai trovare delle soluzioni pratiche che riguardano la cottura degli alimenti).
In questo caso evitare che le sostanze nutritive si disperdano, quindi meglio consumare la carne nella brodaglia mantenendo intatte tutte le proteine e i minerali che fanno bene alla salute. Basta che in tutti i casi si eviti di cuocere in modo eccessivo la carne che oltre a far male alla salute perde anche tutte le sue qualità benefiche. Pensateci bene prima di cuocerla, a prescindere dal metodo utilizzato.