Le mummie di oltre tremila anni fa profumavano di resina, cera d’api e oli vegetali. Quel profumo, oggi, torna ad esistere col nome di “Aroma dell’Aldilà”
Chissà in quanti si saranno chiesti se le mummie, quei corpi eterni, o in qualche modo “eternizzati”, mantengano qualche tipo di odore, nel corso di tutti quegli anni in cui rimangono immobili e sfidano il processo naturale del deterioramento del corpo. Oggi quella risposta ce l’abbiamo, e non parliamo di odore, ma di profumo! Di un’essenza studiata e pensata proprio per l’eternità.
Un accessorio come il profumo è qualcosa a cui gli Antichi Egizi non rinunciavano, dato che, come sappiamo, il viaggio verso l’Aldilà era quel genere di ultimo viaggio per cui il popolo dalle forte tradizioni si preparava con estrema precisione e incommensurabile serietà.
E oggi quell’aroma possiamo addirittura sentirlo perché, a distanza di quasi 3.500 anni, gli scienziati hanno studiato quale fosse il profumo usato sulle mummie e lo hanno ricreato.
Lo studio sul profumo delle mummie egiziane
Uno studio pubblicato su Scientific Reports, e poi su Nature, in data 31 agosto, ha analizzato i residui dei balsami trovati sul fondo di due vasi canopi utilizzati per mummificare Senetnay, una nobildonna che visse durante la XVIII dinastia, intorno al 1450 avanti Cristo.
Le varie sostanze utilizzate che gli presumibilmente antichi egizi usavano per creare il profumo sono state individuate grazie all’uso di diverse tecniche analitiche avanzate, tra cui la gascromatografia-spettrometria di massa, la gascromatografia-spettrometria di massa ad alta temperatura e la cromatografia liquida ad alta prestazione-spettrometria di massa.
Grazie agli esperimenti condotti, è stato dimostrato che i balsami apposti sui corpi in mummificazione erano composti da cera d’api, olio vegetale, grassi, bitume, resine di vario tipo ed un certo tipo di balsamo.
Come hanno chiamato l’essenza delle mummie?
Proprio quest’ultimo, il balsamo, sarebbe stato costituito da materiali importati da fuori del regno, ovvero dal Sud Est asiatico, in tempi che si pensa precedessero gli scambi commerciali, secondo quanto è stato sempre riportato.
Una volta ricreato il profumo delle mummie di più di 3000 anni fa, gli scienziati hanno deciso di battezzarlo con un nome tra l’evocativo, il suggestivo e l’inquietante: “aroma dell’aldilà”, o “aroma dell’eternità”.
Dove si può annusare? Lo troveremo in commercio?
In molti si stanno già chiedendo se l’aroma riscoperto dagli scienziati verrà commercializzato, il che sembra un passo che sarebbe vincente, per i più curiosi e amanti della storia, o dell’inquietudine. Ma la risposta, al momento, è negativa.
Per adesso, ci dovremo accontentare di andare a sentirlo, se vogliamo, dove sarà esposto: al Moesgaard Museum, in Danimarca. Il museo, che si trova a Højbjerg, un sobborgo di Aarhus, è uno splendido esempio di museo vichingo, con reperti della vita quotidiana come utensili, armi, eccetera.
Il sito d’attrazione danese è inoltre molto famoso per la conservazione perfetta di alcune mummie, tra cui, la più celebre, quella dell’Uomo di Grauballe, considerata la mummia di palude attualmente meglio conservata al mondo.
Forse anche per questo, nelle sale del museo Moesgaard, fino a data da definire, i visitatori e le visitatrici potranno respirare questo speciale profumo datato al 1.500 a.C..