Gli animali domestici sono di grande compagnia, ma, secondo la scienza, non quando dormiamo. Ecco perché potrebbero disturbare il sonno
Gli animali domestici, indubbiamente, sono ottimi compagni, portano gioia nella nostra vita, ci regalano affetto e, in cambio, ci impegniamo al massimo per assicurarci del loro benessere. Non sorprende che, secondo Eurispes, il 40% degli italiani possieda almeno un animale domestico, con i cani che superano i gatti in percentuale (48,8% contro 29,6%). Nonostante i molteplici benefici di avere un animale da compagnia, la scienza ci avvisa di prestare attenzione anche ai piccoli inconvenienti che possono derivare dalla loro presenza. Uno di questi è il sonno: uno studio della Lincoln Memorial University suggerisce che chi condivide la vita con un animale domestico potrebbe essere particolarmente a rischio di disturbi del sonno.
Gli autori della ricerca, pubblicata su Human-Animal Interactions, hanno rivelato che possedere un cane è associato a una maggiore probabilità di sviluppare disturbi del sonno, mentre avere un gatto è legato a un aumento delle possibilità di spasmi alle gambe. Lo studio ha coinvolto proprietari di animali domestici negli Stati Uniti, utilizzando dati raccolti nel 2005 e 2006 attraverso il National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES). Pur non stabilendo un legame causale tra la presenza di animali domestici e la qualità del sonno, i risultati riflettono studi pregressi che indicavano un possibile impatto negativo del convivere con animali sul sonno. La dottoressa Lauren Wisnieski, autrice dello studio e docente di sanità pubblica, ha spiegato: “Ricerche passate sull’associazione tra animali domestici e qualità/disturbi del sonno hanno prodotto esiti contrastanti. D’uno canto, cani e gatti possono influire positivamente sulla qualità del sonno grazie al loro sostegno emotivo, fornendo sicurezza e compagnia, potenzialmente migliorando ansia, stress e depressione. D’altro canto, possono anche disturbare il sonno dei proprietari“.
I ricercatori hanno esaminato vari aspetti legati alla qualità del sonno, tra cui inquietudine, sonnolenza, difficoltà ad addormentarsi in più di 15 minuti e un sonno medio inferiore a sei ore. Hanno scoperto che coloro che avevano un animale domestico erano statisticamente più inclini a manifestare disturbi del sonno, soprattutto se possedevano un gatto, noto per la sua attività notturna. La dottoressa Wisnieski ha commentato: “Se ulteriori indagini confermeranno una relazione causale, ciò avrà implicazioni importanti per le raccomandazioni dei medici nella gestione della scarsa qualità del sonno. Inoltre, potremmo sviluppare risorse educative per informare i proprietari sugli impatti delle interruzioni del sonno e offrire soluzioni pratiche, come limitare l’accesso dell’animale alla camera da letto durante la notte“.
Bisogna, però, fare attenzione: lo studio non consiglia di evitare completamente la compagnia notturna di cani e gatti. La decisione potrebbe dipendere dall’agitazione dell’animale domestico e da noi stessi. In determinate situazioni, infatti, come suggerito dagli autori dello studio, “gli impatti positivi di avere un animale da compagnia possono bilanciare gli aspetti negativi“.
Chi convive con un animale domestico sperimenta il piacere della sua compagnia, spesso ai piedi del letto o addirittura sotto le coperte. Tuttavia, è evidente che i movimenti dell’animale possono disturbare il sonno, così come la sua inclinazione a fungere da “sveglia naturale” al mattino, coinvolgente ma forse non gradita da chi vorrebbe dormire ancora un po’.
Ma esistono consigli che possono aiutare a risolvere, almeno in parte, questo problema? Lieve Van Egmond, ricercatrice del sonno presso il Laboratorio di Scienze del Sonno di Uppsala (Svezia) e autrice di uno studio simile sul rapporto sonno-gatti nel 2021, ha condiviso un consiglio utile per mitigare parzialmente il problema. Ha spiegato: “Mi sono rivolta a un esperto di comportamento felino che mi ha suggerito di giocare con il gatto prima di andare a dormire, per stimolare i suoi istinti predatori“. Questo suggerimento si è rivelato efficace: dopo il gioco, Van Egmond nutriva il suo gatto, il quale, appagato dalla caccia e dalla ricompensa del cibo, si preparava a dormire, permettendo anche alla sua padrona di riposare.
Le ragioni per cui i gatti disturbano i loro padroni durante la notte sono strettamente legate alla loro natura crepuscolare o notturna. Di solito, sono più attivi all’alba e al tramonto, momenti in cui le prede in natura sono in movimento. Grazie agli occhi adatti alla visione notturna, possono osservare i movimenti e vedere chiaramente in condizioni di scarsa luminosità, anche se alcuni rimangono attivi durante la notte. In ogni caso, sono pronti a svegliare i padroni all’alba per la colazione, per poi concedersi uno dei loro numerosi pisolini quando il proprietario inizia davvero la giornata.
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