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Attualità

Ci sono stati altri pirati crudeli quanto (o più di) Barbanera: eccone 5

Gli incubi dei 7 mari, i pirati, hanno terrorizzato per secoli le navi di ogni tipo. Ecco i 5 pirati (oltre a Barbanera) più feroci di sempre

Fino al termine dell’era coloniale, i pirati hanno rappresentato una forte minaccia assolutamente da non sottovalutare in alto mare. Grazie alla loro crudeltà, alla loro avidità, alle loro gesta e spesso alla loro morte (spesso avvenuta in modo “glorioso”) molti di questi sono riusciti addirittura a entrare nei libri di storia, venendo ricordati ancora oggi a distanza di secoli, anche se non in modo nobile. Tra questi il più conosciuto è sicuramente Barbanera, ma ce ne sono stati altri decisamente più feroci e crudeli, assolutamente da conoscere. Vediamo quali sono.

Da Ned Low a François l’Olonnais, ecco tutti i pirati più feroci di Barbanera

È vero, abbiamo detto che Barbanera è il pirata più conosciuto, ma non il più crudele, nonostante questo la sua storia è sicuramente affascinante e degna di essere conosciuta.

Edward Teach, conosciuto con lo pseudonimo di Barbanera, fu un pirata inglese attivo nel Mar dei Caraibi per un breve periodo tra il 1716 e il 1718, durante l’età d’oro della pirateria. Barbanera, leader calcolatore, preferiva il terrore alla forza, utilizzando un metodo decisamente particolare: la “guerriglia psicologica” che lo rese un’icona della cattiveria dei pirati. Si narra di tattiche insolite che utilizzava in battaglia e leggende sul suo spirito errante a Ocracoke. Contrariamente alle rappresentazioni moderne, comandava con benevolenza e non fece mai nulla di crudele nei confronti dei suoi seguaci. Divenne poi fonte d’ispirazione per film e racconti di pirati solo per via della sua nomea. Nel 2007, il progetto Queen Anne’s Revenge Shipwreck annunciò il recupero della nave entro tre anni, ma l’impresa non fu completata, e la nave giace ora al largo delle coste della Carolina del Nord, coperta di coralli. Come abbiamo visto, quindi, fu di certo un celebre pirata, ma non il più crudele. Eccone 5 sicuramente più feroci di lui.

Ned Low. Uno dei più famigerati pirati di sempre era lo spietato pirata inglese Edward “Ned” Low. Nato a Londra, Low si trasferì nell’America britannica da giovane e divenne presto un ladro. Passato alla pirateria marittima, acquisì presto una brutta reputazione, dovuta alla sua estrema brutalità nei confronti dei suoi nemici e persino dei suoi stessi uomini. La sua ferocia venne fuori soprattutto in un caso: durante la cattura della Montcova. Dopo aver conquistato la nave, il suo bottino e aver arrestato la compagnia della nave di 53 uomini, dato che non era tipo da fare prigionieri, tirò fuori la sua sciabola e uccise personalmente tutti i 53 marinai, costringendo uno sfortunato prigioniero a mangiare il cuore di un suo compagno. È famoso anche per aver arrostito vivo uno chef francese catturato. Low in un’altra occasione tagliò le orecchie al capitano di una nave sequestrata e lo costrinse a mangiarle, dopo averle condite con del sale. Anche il capitano Ned fece una brutta fine nel 1724 quando si trovò nelle mani dei francesi, i quali lo impiccarono in Martinica.

Ned Low | Immagine di pubblico dominio – Spraynews.it

Black Bart. Il gallese Bartholomew Roberts, noto come Black Bart, era un pirata molto diverso da tutti gli altri: non era un fan del bere, del fumare o del gioco d’azzardo, ma era appassionato di uccisioni e furti. Roberts imparò a lavorare a bordo di una nave negriera. Questa barca fu catturata dai pirati che poi resero Roberts schiavo. Alla fine riuscì a conquistare la libertà e intraprese la carriera di bucaniere. A quanto sembra, una volta catturò una nave di schiavi e le diede fuoco, con gli 80 schiavi a bordo che morirono tra le fiamme. Black Bart era spietato e assetato di sangue, ma aveva anche un enorme successo. Nella sua carriera, catturò 400 navi e circa 50 milioni di sterline di bottino: quasi 6 miliardi di sterline di oggi. Il pirata, alla fine, morì il 10 febbraio 1722 quando la sua gola fu squarciata da una mitraglia durante una battaglia con la Royal Navy al largo delle coste dell’Africa occidentale.

Maria Cobham. La pirata nata nel Devo, Maria Cobham, fu la moglie del capitano pirata Eric Cobham. Sebbene trovasse il favore degli uomini di Eric salvandoli di tanto in tanto dall’ira di suo marito, e quindi superando le solite rigide regole dei pirati contro le donne a bordo della nave, era notoriamente insensibile e selvaggia quando si trattava di prigionieri. I Cobham iniziarono i loro omicidi marittimi e le loro rapine nelle acque domestiche, ma una volta che queste divennero troppo pericolose, attraversarono l’Atlantico per esercitare il loro commercio nei mari intorno al Canada orientale. Maria una volta uccise (avvelenando) l’intero equipaggio di una nave. Gli sfortunati marinai di una nave caduta nelle grinfie dei Cobham morirono nell’acqua: furono tutti messi in sacchi e gettati in mare da vivi. In un’altra occasione, pugnalò il cuore del capitano della nave Lion, con base a Liverpool. A Maria piaceva usare i marinai incarcerati come bersagli umani. In un’occasione legò tre sfortunati marinai al verricello della sua nave, estrasse la pistola e usò i loro corpi per esercitarsi a sparare. Più tardi nella vita, Eric e Maria si stabilirono in un luogo sulla costa nel nord della Francia. Un giorno, mentre navigavano sulla loro imbarcazione, salirono a bordo di una nave mercantile ancorata nella baia. Maria e l’equipaggio della nave massacrarono i marinai della nave mercantile e portarono la barca rubata a Bordeaux per venderla. Ad un certo punto prima del 1760, Maria morì di avvelenamento da laudano. Si ritiene che si sia tolta la vita, per il rimorso per tutti coloro che aveva torturato e ucciso in alto mare. Ma alcuni credono che il responsabile sia suo marito.

François l’Olonnais. Jean-David Nau, meglio conosciuto come François l’Olonnais, fu un famoso e feroce pirata francese che operò al largo delle coste dell’America centrale e meridionale. Si pensa che l’Olonnais originariamente andò nei Caraibi come servitore a contratto, ma nel 1660 divenne un uomo libero e iniziò la sua carriera di pirata. Un giorno del 1667, l’Olonnais iniziò a interrogare due prigionieri spagnoli. Cominciando dal primo prigioniero, l’Olonnais estrasse la sua sciabola e tagliò personalmente il cuore dell’uomo. Secondo un racconto, iniziò quindi a “rosicchiare” l’organo come un “lupo famelico”. Il secondo prigioniero, terrorizzato, raccontò poi al capitano pirata tutto ciò che voleva sapere. I metodi di tortura preferiti utilizzati dall’Olonnais includevano tagliare piccoli pezzi di carne dalle vittime, arrostirle vive e usare corde robuste per spremere loro la testa finché non gli uscivano gli occhi dalle orbite. Quando l’insensibile corsaro e i suoi tagliagole saccheggiarono la città di San Antonio de Gibilterra in Venezuela, massacrarono senza pietà la guarnigione di 500 soldati spagnoli. Il francese fece poi una fine molto spiacevole: fu brutalmente massacrato dagli indigeni Kuna nel Golfo di Darién, nel sud dei Caraibi. Lo fecero a pezzi mentre era ancora vivo, lo cucinarono e poi lo mangiarono.

François l’Olonnais | Immagine di pubblico dominio – Spraynews.it

Cheng I Sao. Nel 1801, il capitano pirata cinese Cheng sposò una prostituta conosciuta solo come Cheng I Sao. Lei accettò di sposarlo solo se avesse potuto condividere con lui potere e ricchezza, e lui acconsentì. A quel punto venne fuori che Cheng I Sao era un pirata prodigio, che trasformò rapidamente la propria attività di pirateria in un formidabile impero. Anche dopo la morte del marito, guidò i suoi uomini in combattimento per espandere la sua impresa e ben presto divenne responsabile di tutta la pirateria nella regione. Fece anche breccia sulla terraferma, creando una rete di spie e agricoltori che aiutarono a mantenere la sua organizzazione ben informata e ben nutrita. Cheng governò il suo impero con il pugno di ferro e con molta violenza, decapitando i pirati ribelli e uccidendo coloro che tradivano le spose che acquistavano. Ma il suo successo attirò presto l’attenzione delle autorità, e non passò molto tempo prima che la marina cinese insieme ai cacciatori di taglie stranieri la inseguissero attraverso il mare. Dopo aver tentato senza successo di catturarla, il governo cinese le offrì la grazia totale in cambio di una soluzione pacifica alla sua pirateria. Accettò, poi si ritirò con le sue ricchezze a terra. Morì pacificamente come nonna all’età di 69 anni, il che è piuttosto impressionante per visto che stiamo parlando del 1844.

Federico Liberi

Sono laureando in Psicologia dei processi sociali all’Università di Roma “La Sapienza”. La mia più grande passione insieme alla scrittura è il calcio, ma mi piace rimanere informato sullo sport a 360 gradi oltre che sull’attualità e la politica. Nel 2020 è stato pubblicato su Amazon un mio saggio sulla Programmazione Neuro-Linguistica

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