Come avere un lavoro redditizio? La scelta parte già dal corso di laurea

Il Rapporto sulla Condizione Occupazionale dei Laureati di Almalaurea evidenzia come ci siano differenze significative tra le diverse lauree in termini di guadagno potenziale

La scelta della facoltà universitaria a cui iscriversi è sempre una scelta delicata, si sente il peso di dovere prendere la decisione giusta, spesso ad una età in cui le idee non sono ancora chiare. Diversi sono gli aspetti da tenere in considerazione per compiere la scelta, indubbiamente non si può prescindere dai propri interessi e le proprie passioni, ci si deve concentrare sull’ambito verso il quale ci si sente più portati e, non da ultimo, va considerato anche questo aspetto: quali sono le lauree che permettono di guadagnare di più.

Questo anche alla luce dei dati non confortanti sull’occupazione giovanile in Italia: in un mese, da aprile a maggio 2023, il valore è salito al 21,7% (+0,9 punti), secondo i dati Istat. Valutare anche l’aspetto economico e la redditività del corso di studio scelto, considerando il possibile guadagno futuro, risulta quindi un passaggio importante per arrivare ad una decisione che prenda in considerazione davvero tutto.

Stipendio più alto per lauree in Medicina e Farmacia, Giurisprudenza la meno redditizia

Almalaurea, il Consorzio Interuniversitario che valuta ongni anno lo stato dell’Università italiana, ha pubblicato il XXV Rapporto sulla Condizione Occupazionale dei Laureati nel quale si trovano anche tutte le informazioni per capire quali sono i corsi di laurea che pagano di più.

Aula universitaria con studenti ai banchi e slide proiettate al muro
Immagine | Pixabay @nikolayhg – Spraynews.it

Il Rapporto, infatti, evidenzia come ci siano differenze significative tra le diverse lauree in termini di guadagno potenziale. In sintesi, oltre ai propri interessi e alle prospettive future, è importante valutare anche la redditività del corso di studio e il possibile guadagno futuro, tenendo conto delle differenze tra le diverse lauree.

Secondo il rapporto, nel 2022, a un anno dal titolo, la retribuzione mensile netta è, in media, pari a 1.332 euro per i laureati di primo livello e a 1.366 euro per i laureati di secondo livello. A tre anni dalla laurea la retribuzione mensile netta raggiunge i 1.535 euro per i laureati di primo livello e i 1.544 euro per i laureati di secondo livello, registrando un calo nell’ultimo anno del 3,0% e del 3,8%, rispettivamente. A cinque anni dal conseguimento del titolo la retribuzione mensile netta è pari a 1.635 euro per i laureati di primo livello e a 1.697 euro per quelli di secondo livello.

La retribuzione dipende anche dal gruppo disciplinare. Rispetto ai laureati del gruppo politico-sociale e comunicazione, percepiscono, in media, retribuzioni significativamente superiori i laureati dei gruppi medico-sanitario e farmaceutico (+272 euro mensili netti), informatica e tecnologie ICT (+207 euro), ingegneria industriale e dell’informazione (+204 euro), economico (+109 euro), nonché scientifico (+71 euro), educazione e formazione (+62 euro) e scienze motorie e sportive (+46 euro). All’opposto, sono più svantaggiati dal punto di vista retributivo soprattutto i laureati del gruppo giuridico (-102 euro mensili netti), ma anche quelli di architettura e ingegneria civile (-43 euro mensili netti), psicologico (-40 euro) e arte e design (-32 euro).

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