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Attualità

Come fanno i pappagalli a parlare e a imitare la voce dell’uomo? La risposta non te le immagini

I pappagalli riescono a riprodurre la voce dell’uomo e a ripetere intere frasi. Ma come è possibile tutto questo?

Ci sono degli uccelli, come i pappagalli e il merlo indiano, che riescono ad imitare i suoni che ascoltano. Questo perché hanno qualcosa in comune con l’essere umano, oltre ad un’ intelligenza e a una capacità mnemonica avanzate, ovvero l’apparato respiratorio. Ma il motivo è solo questo o ci sono altri fattori che rendono il pappagallo così bravo ad imitarci? Scopriamolo in questo articolo.

Immagine | Unsplash – spraynews.it

Dal cinema ai reality show: i pappagalli più famosi per i loro vocalizzi

I pappagalli, proprio grazie alla loro abilità nell’imitare la voce umana e a riprodurre frasi anche complesse ed articolate, sono diventati delle vere e proprie star del piccolo e del grande schermo.

Negli anni ’70 uno dei programmi di maggior successo era Portobello, uno spettacolo condotto da Enzo Tortora in cui i partecipanti dovevano interagire con un pappagallo: veniva scelta una persona qualsiasi dal pubblico che doveva cercare di indurre il pappagallo a ripetere il suo nome in trenta secondi per riuscire a vincere una consistente somma di denaro.

Ma ora voliamo ad Hollywood. Più precisamente saliamo a bordo della Perla Nera, la famosa nave di Jack Sparrow, pirata protagonista della celebre saga Pirati dei Caraibi. Nella sua ciurma c’è anche il pappagallo di Cotton. Un pappagallo che parla al posto del suo padrone Cotton, un uomo a cui è stata tagliata la lingua. Il pappagallo, in qualche modo, traduce quello che il suo padrone vuole dire comunicandolo agli altri protagonisti.

Insomma, i pappagalli sono molto amati dal pubblico. D’altronde non possiamo fare a meno di rimanere a bocca aperta nel sentire un animale comunicare con noi usando le nostre stesse parole. Ma la domanda sorge sponantea: come fanno?

Perché i pappagalli parlano?

Secondo alcuni esperti i pappagalli, come altre specie di uccelli, hanno l’innata abilità di imitare i suoni circostanti e addirittura di sviluppare dei dialetti diversi  in ogni stormo per riconoscersi subito: gli uccelli nati in un determinato stormo riconosceranno come familiare quello specifico dialetto e lo impareranno. Lo stesso avviene con i pappagalli che nascono in cattività per cui il linguaggio umano diventa un vero e proprio dialetto da imparare.

Il mimetismo vocale, ovvero la capacità dei pappagalli di imitare suoni tra cui la voce umana, potrebbe anche essere stato sviluppato per fini riproduttivi: meglio sanno imitare un suono, più facilmente trovano una compagna. Oppure ancora per esigenze di sopravvivenza: utilizzano dei suoni specifici per difendere il proprio territorio e tenere lontani i predatori.

I pappagalli quindi, più che parlare imitano attraverso i vocalizzi i suoni del loro gruppo, perciò trovandosi in ambiente domestico un pappagallo riconoscerà la voce umana, e di conseguenza le parole utilizzate delle persone che lo circondano, come il linguaggio del suo stormo che dovrà imparare a ripetere ed imitare per potersi integrare e quindi sopravvivere, esattamente come farebbe in natura tra i suoi simili.

Come fanno a parlare i pappagalli?

Ora che abbiamo visto perché i pappagalli hanno sviluppato questa capacità e come la utilizzano per sopravvivere in natura, viene spontaneo chiedersi: come fanno?

La risposta risiede nella loro gola. Infatti, i pappagalli non possiedono le corde vocali e per riprodurre i suoni utilizzano unicamente la trachea: l’aria passa attraverso la gola e la siringe, un organo costituito da anelli di cartilagine che si trova alla biforcazione della trachea e che svolge la funzione delle nostre corde vocali.

Il pappagallo riesce a modulare l’aria ed emettere suoni inclinando la testa e il collo in base al suono che vuole emettere. In supporto alla gola si aggiunge anche la lingua che consente un’ulteriore modifica del suono da parte del pennuto.

La siringe degli uccelli varia a seconda della specie, nel pappagallo è divisa in due camere indipendenti che sono in grado di emettere più tonalità insieme realizzando suoni più articolati e quindi più simili alla voce umana.

Solo alcune razze di pappagallo parlano o lo fanno tutte?

Questa capacità di imitare attraverso vocalizzi il linguaggio umano è una caratteristica tipica di determinate razze di pappagallo e meno di altre. Vediamo insieme quali sono alcune delle razze di pappagallo più inclini a imparare a farlo e la loro origine geografica:

  • Pappagallo cenerino: vive nelle foreste tropicali e nell’ Africa occidentale, è tra le specie animali più intelligenti.
  • Parrocchetto frontearancio: di piccola taglia e con una macchia arancione caratteristica sulla fronte, si può trovare in Messico meridionale, America centrale, Guatemala e Costa Rica.
  • Pappagallo ecletto: un esemplare coloratissimo che vive in Australia e nelle isole dell’Oceania.
  • Pappagalli Ara: di solito di grosse dimensioni, vivono in America centrale e meridionale e ne esistono di diverse specie e colorazioni.
  • Pappagalli cacatua: una famiglia di uccelli in cui si trovano più di 20 specie parlanti, diffusi nelle isole dell’ Asia orientale e Oceania, sono probabilmente la razza di pappagalli parlanti più conosciuta.

I pappagalli imitano soltanto o capiscono quello che dicono?

C’è una differenza sostanziale tra saper imitare i suoni e capire a livello cognitivo ciò che quei suoni significano. Ad oggi, gli studiosi non possono affermare con certezza che il pappagallo, anche dopo anni di convivenza con l’essere umano, sia effettivamente in grado di capire una lingua a livello cognitivo, però sicuramente il pappagallo riesce a contestualizzare i vocaboli che impara ad emette attraverso l’imitazione.

Ad esempio, dice “arrivederci” quando stiamo uscendo dalla porta, questo perché è in grado di associare le parole a determinati comportamenti umani che nel tempo ha visto ripetersi.

Quali sono gli altri uccelli imitatori in natura?

In natura moltissimi animali utilizzano il mimetismo vocale, ovvero l’imitazione di suoni, per ingannare i predatori e riuscire a salvarsi. Alcuni ricercatori dell’Australian National University hanno studiato nello specifico un piccolo Passeriforme australiano, il Brown Thornbill e hanno scoperto che questo piccolo uccello ha imparato a imitare il suono d’allarme emesso dai corvi per segnalare la presenza di grossi predatori come i falchi, e lo utilizza quando sta per venire attaccato da un corvo per indurlo alla fuga.

La Civetta, invece, per difendere la propria tana riesce ad imitare il suono dei Crotali, dei serpenti a sonagli pericolosissimi per spaventare il predatore e farlo allontanare dai suoi piccoli.

In conclusione, possiamo dire che il pappagallo più che parlare imiti la voce dell’uomo riconoscendo in lui un membro del suo branco, o meglio del suo stormo, adeguandosi per mimetismo ai suoi vocalizzi: le parole. La conformazione della sua gola gli permette di articolare frasi anche complesse con un’intonazione incredibilmente simile a quella umana. Si tratta di un animale straordinario che, ancora oggi, affascina gli studiosi di tutto il mondo.

Alessia Barra

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