Programmi per il weekend? Perché ci sarà un evento astrale che non ricapiterà più per 400 anni: una cometa luminosissima!
In realtà, la cometa Nishimura si troverà oggi nel punto più vicino alla Terra, tuttavia domenica 17 potrà essere ben rischiarata dal Sole, e quindi probabilmente più visibile a occhio nudo.
Andiamo a scoprire qualcosa in più di questo fenomeno verde nel cielo!
Di solito le stelle sono colorate di giallo, nei disegni dei bambini, ma anche nelle grafiche più mature. Mentre ogni volta che effettivamente guardiamo il cielo, di notte, ci accorgiamo che quella che risplende è una luce bianca, un piccolo bagliore così luminoso – per essere così lontano – al quale è persino difficile dare un colore che non sia “quello delle stelle”.
Eppure, sta passando questi giorni vicino al nostro Pianeta una scia tutta verde, un evento davvero eccezionale. Così raro che l’ultima volta che la cometa Nishimura è passata di qua erano 450 anni fa, ben prima dell’invenzione del telescopio!
La nuova superstar del cielo – una star “in stile Billy Eilish” dei primi periodi della sua fama – è stata scoperta solo l’11 agosto scorso.
A individuarla, molto vicina al Sole, è stato l’astronomo amatoriale giapponese Hideo Nishimura, da cui poi la cometa ha preso il nome, oltre ad averne uno tecnico che coincide con C/2023 P1.
La conferma del passaggio del corpo celeste è arrivata qualche giorno dopo anche da parte del Minor Planet Center, organizzazione che sta monitorando la sua orbita.
Una cometa è un corpo celeste relativamente piccolo, simile a un asteroide composto da gas ghiacciati (acqua, metano, ammoniaca, anidride carbonica), frammenti di rocce e metalli.
Nel sistema solare, le orbite di questi corpi si estendono oltre quella di Plutone, quindi le comete che entrano nel sistema interno si rendono visibili dalla Terra. La sublimazione delle sostanze volatili quando la cometa è in prossimità del Sole causa la formazione della chioma e della coda.
Si pensa che le comete siano dei residui rimasti dalla condensazione della nebulosa da cui si formò il Sistema Solare: le zone periferiche di tale nebulosa sarebbero state abbastanza fredde da permettere all’acqua di trovarsi in forma solida, invece che allo stato aeriforme.
Come identificato dall’Unione Astronomica Internazionale (UAI), la cometa si sta avvicinando al Sole e in questi giorni si trova nella costellazione del Leone.
Ecco i passaggi e le luminosità attesi nei prossimi giorni:
Quindi le migliori occasioni per ammirare la cometa verde saranno stanotte, nel suo punto più vicino alla Terra, o domenica 17 attorno al tramonto, nel suo punto più vicino al Sole, nel quale la nostra stella madre potrà illuminarla ancora di più ai nostri occhi, prima che si perda nel suo stesso bagliore.
“La cometa ha un aspetto straordinario in questo momento, con una coda lunga e molto strutturata, una gioia per gli occhi scrutarla con un telescopio“, ha detto all’Associated Press l’astronomo italiano Gianluca Masi, fondatore del Virtual Telescope Project.
“Se riuscirà a superare il Sole, dovrebbe essere visibile nell’emisfero australe – nella parte finale del crepuscolo serale – entro la fine del mese”, ha aggiunto Masi.
Con un diametro di un chilometro, la cometa viaggerà a 125 milioni di chilometri da noi e sarà visibile a occhio nudo, anche se sarà necessario utilizzare un’attrezzatura per osservarne i fantastici dettagli e le sfumature.
“È necessario un buon binocolo per individuarla e sapere dove guardare“, ha consigliato invece Paul Chodas, direttore del Center for Near-Earth Object Studies della Nasa.
“L’ultima visita della cometa registrata risale a circa 430 anni fa”, ha detto Chodas: in pratica, si parla di un decennio o due prima che Galileo inventasse il telescopio.
Per questo stanotte o domenica, con gli appositi apparecchi o a occhio nudo e ben strizzato, saranno davvero le uniche occasioni per ammirare questo spettacolo verde. Perché poi, allontanandosi dalla Terra per avvicinarsi sempre di più al Sole, la cometa potrebbe diventare meno visibile. Questo fino al suo prossimo passaggio, al prossimo saluto a noi terrestri in tutto il suo splendore, il quale è previsto solo tra 400 anni.
Buon weekend stellato!
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