Con l’inverno ormai alle porte, la pompa di calore sarà una delle poche certezze dalla nostra parte. Ma quanto consuma mentre è in funzione?
Durante la stagione invernale riscaldarsi è fondamentale, e chi ha la fortuna di poterlo fare in più modi non esita nemmeno per un istante a farne uso. Almeno non prima di aver visto questo tariffario, che a guardarlo meglio causerà non poche preoccupazioni a chi è sempre stato all’oscuro di tutto.
Ma niente paura, conoscendo i consumi di ogni apparecchio si potrà capire di conseguenza come ridurne l’utilizzo per risparmiare. Grazie a questo metodo avrai molte più informazioni a riguardo.
Come scoprire quanto consuma la pompa di calore
I consumi relativi ad una pompa di calore possono variare a seconda dei tempi di utilizzo. Sicuramente nelle stagioni dal clima meno rigido ci saranno delle spese nettamente minori, considerato che non ci sarà chissà quale bisogno di rivolgersi ad essa per riscaldarsi. Ma i mesi invernali saranno di impatto cruciale, da questo punto di vista.
Altri fattori in grado di condizionare i consumi di questi apparecchi riguardano il modello del macchinario in questione. Se per esempio si parla di un modello datato, dunque con caratteristiche non adeguate alla tecnologia attuale, i consumi saranno inevitabilmente maggiori. Le classi energetiche attualmente in vigore, oltre ad essere maggiormente efficaci permettono anche una riduzione dei consumi drastica, rendendo questi device sempre più sostenibili a livello energetico e ambientale.
A livello puramente generico il consumo medio di una pompa di calore si aggira intorno ai 300-600 watt orari. Nel caso in cui il clima dovesse divenire troppo rigido però, un aumento sostanziale della portata del calore potrebbe portare a dei consumi decisamente maggiori. Con spese maggiorate come conseguenza. Alla luce di quanto appena appreso, come si fa a calcolare il consumo del proprio apparecchio?
La risposta è molto semplice: non si dovrà fare altro che prendere in esame i dati che i produttori mettono a disposizione sui consumi, e moltiplicarli per le ore di utilizzo effettivo. Dopodiché, una volta segnato tutto su un apposito file Excel, si potrà effettivamente tenere conto di quelle che sono le proprie spese. Chiaramente basandosi sui consumi reali ed effettivi, messi eventualmente a confronto con quella che sarà la bolletta di fine mese. Solo così si potrà anche agire dal lato pratico, e non solo da un punto di vista teorico.