La richiesta nel processo per l’attentato alla scuola Carabinieri di Fossano. L’anarchico: “Mia vicenda processuale usata dalla politica”
La Procura Generale di Torino ha chiesto oggi l’ergastolo per l’anarchico Alfredo Cospito, nell’ambito del processo d’appello bis, ripreso proprio nel capoluogo piemontese, per le azioni della presunta organizzazione terroristica Fai-Fri. La richiesta nel processo fa riferimento al ricalcolo della pena per uno solo degli episodi contestati, l’attentato – il 2 giugno 2006 – alla scuola Allievi carabinieri di Fossano (Cuneo).
Il Pg Francesco Saluzzo, che ha sostenuto l’accusa insieme con il pubblico ministero Paolo Scafi, ha dichiarato in aula: “Cospito non merita sconti“. È stato infatti “solo per un caso” se l’attentato a Fossano non ha avuto “l’effetto voluto” vale a dire “colpire un numero indeterminato di carabinieri“. La Corte costituzionale, ha aggiunto Saluzzo “ha aperto la strada alla possibilità di bilanciare attenuanti e aggravanti anche per il reato di strage politica. Ma nessuno di noi è obbligato a praticare sconti che non siano dovuti. E Cospito non merita nulla“. Ergastolo e isolamento diurno per 12 mesi è stata dunque la richiesta. Per l’imputata Anna Beniamino, detenuta nel carcere di Sanremo, la richiesta è stata di 27 anni e un mese di reclusione.
Il processo, ripreso oggi in tribunale a Torino, era stato infatti sospeso a dicembre in quanto i giudici torinesi avevano chiesto che la Corte Costituzionale si pronunciasse sull’eccezione di legittimità riguardo la “lieve entità”, un’attenuante che se riconosciuta non avrebbe consentito per Cospito la condanna all’ergastolo ma una pena compresa tra i 21 e i 24 anni.
Lo scorso 18 aprile la Consulta si è espressa a favore del bilanciamento tra attenuanti e aggravanti consentendo, dunque, una sentenza alternativa all’ergastolo come chiesto invece dall’accusa. Ma, appunto, “nessuno di noi è obbligato a praticare sconti che non siano dovuti“, ha ribadito Saluzzo.
“Non è una richiesta fatta a cuor leggero, senza ponderazione e senza sofferenza, una certa dose di sofferenza umana – ha osservato Saluzzo – e vi posso assicurare che l’atteggiamento della procura generale non è di vendetta dello Stato nei confronti di Cospito: lo Stato non ha nulla di chi cui vendicarsi contro Cospito, lo Stato non si vendica nei confronti di alcuno, il rappresentante dello Stato che in questo caso è la procura generale non ha atteggiamenti pre concetti, l’unica valutazione è sui fatti“.
Ad attendere la sentenza, prevista per oggi, un presidio davanti al Palagiustizia mentre una ventina di esponenti anarchici sono presenti in aula.
“Il 41bis che mi avete inflitto è un trattamento sanzionatorio incostituzionale che contraddice le vostre stessi leggi, che stravolge il senso stesso della mia carcerazione imponendomi la censura insensata che limita il mio diritto alla difesa. È evidente a tutti come la mia vicenda processuale sia stata usata come una sorta di clava da parte politica, il Governo, contro un’altra parte politica, la cosiddetta opposizione“. È questa una parte degli oltre nove minuti di dichiarazioni spontanee rese in aula da Cospito in video collegamento dal carcere di Sassari. “Il mio trasferimento all’ultimo momento da una sezione ad un’altra in previsione dell’arrivo dei parlamentari Pd ne è un esempio lampante che dimostra come sia stato strumentalizzato il Dap e il 41bis per fini politici“, ha proseguito Cospito che ha poi concluso il proprio intervento chiedendo di “abolire il 41bis. Sempre per l’anarchia“.
Saranno la Corte d’Assise d’Appello, presieduta dalla giudice Alessandra Bassi, e una nuova giuria popolare a esprimersi circa il reato di strage politica contestato a Cospito.
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