Il Covid torna a far paura: ecco i dati che destano preoccupazione e quali sono le nuove misure che arriveranno in merito
Per circa due anni, il Covid-19 ha invaso le nostre esistenze, scatenato il panico e numerosi cambiamenti in tutto il mondo. Sono stati anni davvero difficili, in cui la pandemia ha coinvolto molti ambiti della nostra vita: dall’economia, alle relazioni con gli altri e molto altro ancora.
Ci sono stati cambiamenti nel modo di vivere che ancora oggi influenzano i nostri comportamenti e, anche se non ci sono più restrizioni, c’è sempre un po’ di influsso che permane, e ci vorrà tempo perché ci si liberi completamente. Negli ultimi tempi, si è registrata una nuova impennata di casi di Coronavirus, dovuta all’arrivo di una nuova variante, detta Eris. Tale variante sta preoccupando anche per i mesi a venire, e il Ministero della Salute ha deciso di intervenire con dei provvedimenti in merito.
Covid-19, cosa starebbe per cambiare
Come spiegato, il Ministero ha deciso di intervenire dopo l’aumento dei casi di Covid, a causa della diffusione della variante Eris. Tra le decisioni che ha preso il governo, c’è quella del tampone al pronto soccorso, se un paziente manifesta i sintomi del Coronavirus. Ma non è tutto, perché per i pazienti a rischio saranno anche eseguiti ulteriori screening per rintracciare la presenza di eventuali altri virus.
Per il momento, invece, non ci sono obblighi per chi non ha sintomi di malattia. L’obbligo di fare tamponi per entrare in ospedale non era più in vigore dal 1° maggio scorso. Tuttavia, il tampone deve essere sottoposto a valutazione di un medico. Tamponi anche per quei pazienti che si dovranno spostare da una struttura all’altra, o nelle RSA.
Ergo, questa nuova impennata di Covid fa sì che la guarda sia decisamente più alta, visto quel che è accaduto negli anni precedenti. È anche un modo per comprendere quale sia realmente l’impatto di questa nuova variante. I dati non promettono proprio bene, con 21.309 positivi in 7 giorni, con un aumento del +44%. Questi sarebbero i dati che hanno mostrato ministero e Istituto Superiore di Sanità.
A farne le spese, sono soprattutto le persone anziane, che sono anche tra le categorie ritenute più a rischio di contrarre la malattia in modo grave. Staremo a vedere, dunque, gli sviluppi di questa nuova variante e come si evolverà tutta la situazione.