San Valentino, che insieme al Natale è la festa dove si registrano maggiori ricavi, è andato male: chiudono molti punti vendita della catena Thun.
Anche la catena di negozi Thun, specializzata in oggettistica romantica, è in piena crisi. Il giorno di San Valentino, dove solitamente si notano forti incrementi, insieme alle feste natalizie, non è andato come sperato. Sempre meno persone acquistano oggetti di un certo tipo, troppo costosi per le tasche degli italiani, inoltre le vendite online hanno dato la mazzata finale.
Secondo le stime, Thun ha perduto grande percentuale degli introiti nei negozi fisici, tanto da correre ai ripari chiudendo ben 22 negozi in tutta Italia, lasciando per strada quasi un centinaio di persone. I lavoratori sono disperati e si radunano presso i negozi di prossima chiusura. È stato un San Valentino diverso, quello di quest’anno, decisamente meno felice.
L’azienda italiana è in crisi, i suoi oggetti da collezioni attirano sempre meno persone. Oggettistica raffinata, bellissima, in ceramica o in porcellana, tra cui il romantico orsetto, simbolo stesso dell’azienda, va sempre meno tra i ragazzi. I ragazzi sono sempre più orientati sull’e-commerce, tra l’altro puntano al risparmio. Accessori raffinati vanno sempre meno, è il bello che si perde, l’artigianalità italiana è in crisi.
Nel giorno di San Valentino, a Lucca, in via Fillungo, i lavoratori hanno lasciato le saracinesche abbassate, in segno di protesta. Entro febbraio saranno 22 i punti vendita che chiuderanno per sempre. Una brutta vicenda, dove i manifestanti hanno distribuito ai passanti palloncini a forma di cuore, trasmettendo un messaggio chiaro.
Si tratta di uno smantellamento delle botteghe di qualità, per favorire un commercio a basso costo e a bassa qualità. Thun è sinonimo di made in Italy, e garantisce un contatto diretto tra produzione, vendita e clienti. Nonostante i negozi, anche quelli in chiusura, continuino a registrare utili, la società ha deciso di chiudere molte sedi, cercando di risparmiare denaro, puntando sempre più sull’online, dal quale oggi ricava circa il 30% degli introiti.
“I vertici della società si sono rivelati spietati”, ammettono i diretti interessanti, in sciopero dal giorno di San Valentino. L’azienda, dunque, non dimostra l’amore che tanto sfoggia con le sue meravigliose opere in ceramica. La Thun segue la scia della catena ottica Fielmann, che sta smantellando tutti i punti vendita in Italia.
Perdere queste aziende è un colpo al cuore per tutto il made in Italy, sinonimo di qualità, di attenzione al particolare, di amore e di professionalità, a livello mondiale. L’artigianato sta morendo, la qualità dei prodotti in commercio si sta degradando sempre più, in favore di prodotti dozzinali che arrivano dalla Cina.
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