In Croazia l’introduzione dell’euro ha rilanciato l’industria del turismo con una crescita del +12% di arrivi, ma ha fatto salire anche i prezzi. Ecco la situazione
L’adozione dell’euro da parte della Croazia, avvenuta a gennaio 2023, ha rilanciato il turismo aumentando notevolmente il numero di arrivi, ma ha portato anche a un notevole aumento dei prezzi, soprattutto per colpa dell’inflazione, uno dei più grandi svantaggi che ha portato l’adozione della moneta unica dell’Unione europea. L’inflazione, infatti, è a poco meno dell’8% e il potere di acquisto degli stipendi non regge. Vediamo la situazione completa.
Un imprenditore turistico croato, intervistato sulla questione del turismo di quest’estate nel suo paese, ha dichiarato: “L’adozione della moneta unica ha reso tutto più facile per i turisti che arrivano dalla zona euro, i quali non devono cercare uffici di cambio, non devono controllare i tassi. Ma credo che per le persone che vivono qui sia stato un grande cambiamento. Stanno ancora cercando di adattarsi ai nuovi prezzi”.
Secondo i dati diffusi lunedì dal Ministero del Turismo croato, quest’anno più di 9 milioni di turisti hanno visitato il Paese balcanico. Si tratta di un aumento del 12% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Questa ha portato, per la prima volta, a un aumento delle entrate del settore turistico, le quali sono risultate essere superiori a quelle del 2019, prima dell’epidemia di coronavirus.
Ma, in questi mesi, dopo la conversione dalle kune croate in euro, la forbice dei rincari è aumentata, infatti i prezzi generali sono aumentati tra il 5 e il 20% rispetto a quelli precedenti.
I picchi riguardano anche i beni di prima necessità e gli alimentari, ma, seppure gli analisti non attribuiscano sempre in maniera univoca il rialzo dei prezzi all’effetto euro, il cambiamento è stato di grande impatto, e assolutamente non positivo, per i cittadini.
I generi alimentari nel paese dell’ex Jugoslavia hanno subito rincari fino al 30%, il mercato immobiliare ha registrato un +14% e il governo ha già ammonito più volte gli operatori economici minacciando di togliere una serie di sussidi e agevolazioni ai furbetti del cartellino prezzi.
I numeri raccontano di una realtà a due facce. Se da un lato dicono che l’indice generale dei prezzi dopo l’adozione dell’euro arretra, dall’altro alcuni settori registrano un boom dei prezzi. Gli alimentari ma anche il turismo: un boom, quest’ultimo che sembra legato a un a domanda assai sostenuta da parte dei vacanzieri.
Ma la situazione in Croazia ha come responsabile solo l’euro o c’è anche la speculazione di mezzo?
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