Novità con la manovra economica per il 2024, è arrivata una nuova tassa in Italia: ci sarà una ridistribuzione delle aliquote.
Con la manovra per il 2024 il Governo ha preso decisioni in merito alla tassazione. Le tasse troppo alte sono il problema del nostro Paese, fin qui siamo tutti d’accordo. Tra debito pubblico, inflazione e tassi d’interesse in continuo aumento dalla BCE, la situazione finanziaria italiana non è delle migliori e il Pil ne risente.
Questi i motivi per cui la Legge di bilancio di quest’anno sarà tra le più ostiche di sempre: pochi miliardi da investire e bisogno urgente di politiche in grado di salvare una grande fetta di famiglie che con il caro prezzi e l’aumento delle rate dei mutui non riesce più ad arrivare a fine mese.
Tra le novità si sta lavorando su due nuove aliquote Irpef che ridistribuiranno la percentuale di tassazione. Innanzitutto le due aliquote Irpef inferiori saranno accorpate: l’attuale minima del 23% passerà da 15mila a 28mila euro. Debutterà poi questa nuova fascia, la mini-Ires al 15%.
Consiglio dei ministri e manovra finanziaria, la Legge di bilancio per il 2024 avrà una novità sulla tassazione: arriva la Mini Ires
Il 16 ottobre si è tenuto il Consiglio dei ministri per esaminare il progetto da inviare poi a Bruxelles. Ci sarà anche un decreto taglia-tasse dove verranno inseriti tutti i cambiamenti delle fasce di tassazione. La mini-ires sarà riservata solo a chi aumenterà il numero di lavoratori assunti a tempo indeterminato.
Tutti gli altri investimenti che non riguardando il capitale umano non verranno premiati con lo sconto di aliquota. La copertura dei nuovi tagli Irpef è stata progettata per coprire solo l’anno 2024, quindi non si sa se poi negli anni successivi si deciderà di mantenerla. Si era pensato di allargare la Ires agli investimenti qualificati: secondo la maggioranza chi beneficia del taglio Ires deve rinunciare agli altri incentivi.
Il 15% solo per chi si impegna a investire in nuove assunzioni, questa una prima ‘soluzione’ al problema del mondo del lavoro statico italiano e dell’alto tasso di disoccupazione. Nel caso in cui invece non si vorrà ricevere l’agevolazione si potrà far comunicazione della decisione e si rimarrà con l’aliquota al 23% senza alcun cambiamento. Si sta ragionando anche sull’inserimento di un ulteriore sconto per coloro che assumono alcune categorie di lavoratori specifiche come per esempio gli ex titolari del reddito di cittadinanza, ma non è ancora chiaro a quanto ammonterebbe l’agevolazione.