Piera Maggio, la mamma di Denise Pipitone, ha ricondiviso sui social network la vicenda di suo zio Angelo: una storia davvero terribile.
Il 2024, per Piera Maggio, è un anno terribile, ricorre infatti il ventesimo anniversario della scomparsa di sua figlia Denise Pipitone: la vicenda è probabilmente il più noto caso di scomparsa di minore nel nostro Paese e se ancora oggi l’attenzione per quello che è accaduto il primo settembre 2004 a Mazara del Vallo è alta, è perché la mamma della bambina non ha mai ceduto.
Piera Maggio, infatti, in questi anni non ha mai smesso di lanciare accuse, di lottare per la ricerca della verità, di spezzare e abbattere quel muro di omertà che ha caratterizzato la scomparsa della piccola Denise Pipitone. In più occasioni, negli anni, diverse persone sostengono di aver visto la bambina, ma ogni pista finisce in un vicolo cieco e anche l’unico processo per la scomparsa della bambina si chiude con l’assoluzione definitiva.
Denise Pipitone, insomma, è scomparsa nel nulla e nessuno ha mai saputo perché: Piera Maggio a questa logica e a questa versione dei fatti non si è mai piegata, ma non solo. Negli anni, questa mamma che porta avanti la sua battaglia e racconta a tutti la storia della scomparsa di sua figlia, sui social network, così come negli incontri organizzati in tante città d’Italia, ha sposato la causa di altri familiari di persone scomparse.
Oltre 100mila follower la seguono sulla pagina Instagram che si chiama “Missing Denise Pipitone” e sullo stesso profilo in queste ore Piera Maggio ha voluto raccontare un’altra vicenda di scomparsa, una storia che ha 80 anni ed è la storia di tanti giovani italiani, partiti per la guerra e mai più tornati. Come appunto il prozio di Piera Maggio, un giovane di nome Angelo, prigioniero durante la Seconda Guerra Mondiale.
La nonna di Piera Maggio, la mamma di questo giovane uomo, ha vissuto il dolore della sua perdita senza mai avere la certezza del suo destino. Il nome di Angelo Maggio e di altri combattenti viene riportato sul monumento ai caduti che si trova sul lungomare di Mazara del Vallo, a imperitura memoria, perché – questo il messaggio di pace che invia mamma Piera – “con la guerra non vince mai nessuno”.
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