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Dormire con un profumatore nella stanza può migliorare la memoria: cosa hanno scoperto gli scienziati

L’abitudine di dormire con un profumatore nella stanza può migliorare la memoria: questo è quanto è emerso da una scoperta scientifica

Dormire con un profumatore nella stanza può avere benefici davvero impressionanti sulla salute. In particolare, pare sia in grado di apportare miglioramenti alla memoria: questo almeno è quanto è emerso da un interessante studio condotto da un gruppo di ricercatori.

In questo articolo, andremo ad approfondire tutte le informazioni relative allo studio in esame. Si tratta di info utili che aiutano a comprendere meglio la connessione tra funzione neurologica e olfatto.

Dormire con un profumatore nella stanza: i benefici nel dettaglio

Una ricerca condotta da un gruppo di ricercatori dell’Università della California ha scoperto che dormire con un profumatore nella stanza può avere delle ripercussioni estremamente positive sulla salute. Nello specifico, pare che esporsi a fragranze profumate sia un’abitudine quanto mai consigliata dagli esperti.

A tale risultato di è giunti grazie ad uno studio che ha messo in evidenza il fatto che le persone che sono solite dormire esponendosi alle fragranze, godono di una memoria più sviluppata. Il motivo risiede nel fatto che l’olfatto è collegato in maniera diretta ai circuiti di memoria presenti nel cervello. Nello specifico, lo studio ha messo in evidenza un miglioramento delle funzioni cognitive fino a più del 200% in questi soggetti.

Dormire con un profumatore nella stanza può avere benefici incredibili – Spraynews.it

Tale risultato peraltro consentirebbe di prevenire il deterioramento cognitivo causato da alcune patologie come, ad esempio, l’Alzheimer. Quest’ultima patologia provoca disorientamento spazio-temporale, disturbi del linguaggio, disturbi del sonno, depressione. Si tratta, chiaramente, di disturbi che possono minare in maniera importante la vita di coloro ne sono affetti e provocare enorme disagio anche nelle persone che li circondano. Alla luce dello studio in esame, è chiaro che i risultati assumono un’importanza piuttosto elevata dal momento che potrebbero essere utilizzati per rendere più efficace il trattamento dei disturbi di natura neurologica.

A tal proposito, può essere utile sapere che la perdita dell’olfatto si associa ad una perdita della materia bianca e grigia presente all’interno del cervello. Stando alle ricerche condotte in tal senso, inoltre, il rilevamento degli odori si deteriora prima della comparsa di malattie di tipo neurodegenerativo. In questo senso, lo studio in esame ha fatto emergere che l’esposizione a profumi e odori può arricchire l’olfatto migliorando, di conseguenza, le funzioni cognitive e prevenirne il declino.

Si tratta, in sostanza di una ricerca che apre la strada ad un nuovo modo di trattare le patologie che interessano le funzioni del cervello. Chiaramente, si tratta di risultati che devono essere approfonditi, ma che gettano le basi per nuovi trattamenti, decisamente meno costosi rispetto a quelli tradizionali.

Sabrina Pesce

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