5 curiosità su Duccio Camerini, l’attore italiano che interpreta Benito Mussolini nella nuova fiction che va in onda su Raiuno.
Prende il via stasera 29 gennaio su Raiuno la fiction in sei puntate dal titolo La lunga notte – la caduta del Duce: come si intuisce dal titolo stesso della nuova serie televisiva Rai, vengono narrati i fatti che portarono alla caduta del fascismo e in particolare il ruolo che ebbe il presidente della Camera, Dino Grandi, qui interpretato da Alessio Boni.
Nella parte di Benito Mussolini, c’è l’attore romano Duccio Camerini, la cui carriera è lunghissima e inizia addirittura nei primi anni Ottanta. Scopriamo qualcosa in più su di lui e sul personaggio che è riuscito a interpretare, catturandone non solo la brama di potere, ma anche le debolezze e il lato più fragile e umano.
Il vero protagonista della fiction Rai è in realtà Dino Grandi: ne viene infatti descritto il suo ruolo importantissimo nella caduta del fascismo, mentre la figura di Benito Mussolini si sviluppa in maniera del tutto inedita e appunto viene interpretata dal brano Duccio Camerini, del quale abbiamo provato a ricostruire cinque piccole curiosità.
Classe 1961, Duccio Camerini è nipote d’arte, essendo suo zio Mario Camerini, ovvero forse il regista più importante del periodo fascista ed esponente del cosiddetto cinema dei telefoni bianchi. Camerini è morto nel 1981 e anche dopo il fascismo ha girato decine di film, l’ultimo dei quali è Don Camillo è i giovani d’oggi, pellicola del 1972 e sesto capitolo “apocrifo” della saga dedicata a Don Camillo e l’onorevole Peppone.
L’episodio della saga ispirata ai romanzi di Giovannino Guareschi avrebbe dovuto essere diretto da Christian-Jaque, due anni prima, ma a causa della malattia e successiva morte di Fernandel, l’attore che interpretava don Camillo, non se ne fece nulla. Ci riprovò Mario Camerini, sostituendo due anni dopo Fernandel e Gino Cervi con Gastone Moschin e Lionel Stander.
Duccio Camerini esordisce 20enne al cinema, avendo un piccolo ruolo nel film Camera d’albergo, del regista Mario Monicelli, simbolo della commedia italiana. Nel cast della pellicola, troviamo tra gli altri Vittorio Gassman, Monica Vitti, che vinse il Globo d’oro per la sua interpretazione, ed Enrico Montesano. Ritroviamo il nome di Duccio Camerini undici anni dopo nel film Il senso della vertigine.
L’attore italiano è stato anche regista e sceneggiatore di due pellicole che però non hanno avuto sicuramente molta fortuna: il suo esordio è datato 1992 con Nottataccia, che vede nel cast Stefania Sandrelli, Maurizio Mattioli e Massimo Wertmuller. Qualche anno dopo, torna dietro la macchina da presa con Bruno aspetta in macchina: anche questo film non ha avuto un adeguato riscontro di critica e pubblico.
Nella sua carriera, ricordiamo anche la partecipazione a una serie cult come Romanzo Criminale: l’attore interpreta il professor Renato Sargeni, ispirato al dottor Aldo Semerari, un personaggio considerato quantomeno ambiguo. Sargeni è infatti un ideologo di estrema destra e leader del gruppo Costruiamo l’azione, che prova a coinvolgere gli uomini della Banda della Magliana nelle sue trame.
Come spiegato dallo stesso Duccio Camerini in un’intervista su Youtube, quello che appare nella nuova fiction di Raiuno è un ritratto della figura di Benito Mussolini che risulta per certi versi inedito. Infatti, l’attore ne interpreta incertezze e debolezze, quello che definisce come un Mussolini “ostinato e fragile”. Attore anche teatrale di grande talento, non abbiamo dubbi che Camerini farà emergere questi aspetti del suo personaggio.
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