Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha sottolineato l’importanza di evitare interferenze esterne nei risultati elettorali della Georgia
All’indomani delle elezioni in Georgia, che hanno visto la vittoria del partito filorusso “Sogno Georgiano“, le tensioni e le polemiche non sembrano placarsi. La situazione politica nel paese caucasico si complica ulteriormente con l’intervento di attori internazionali che esprimono preoccupazione per il modo in cui si sono svolte le votazioni.
La posizione del Cremlino
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha sottolineato l’importanza di evitare interferenze esterne nei risultati elettorali della Georgia, definendoli una questione interna. Questa dichiarazione arriva in un momento delicato per le relazioni tra Russia e Georgia, soprattutto alla luce della vittoria di un partito considerato filorusso.
Le preoccupazioni della Nato
La portavoce della Nato ha espresso serie preoccupazioni riguardo alle condizioni diseguali in cui si sono tenute le elezioni. Attraverso un post su X (precedentemente noto come Twitter), ha evidenziato come queste circostanze minino la fiducia pubblica nei risultati elettorali e ha chiesto che le segnalazioni di violazioni legate alle elezioni siano oggetto di indagini approfondite.
L’impegno dell’attuale governo verso l’UE
Nonostante le critiche, il primo ministro georgiano Irakli Kobakhidze ha ribadito l’impegno del suo governo verso l’integrazione europea.
Ha assicurato che questa rimane la priorità per Tbilisi e promesso sforzi continui per garantire una piena integrazione nella UE entro il 2030. Queste dichiarazioni arrivano in un momento di forte tensione con Bruxelles a causa delle accuse di autoritarismo mosse all’attuale esecutivo.
Accuse reciproche tra governo e opposizione
Il clima politico interno è ulteriormente incendiato dalle accuse tra il presidente del Parlamento georgiano Shalva Papuashvili e la presidente Salome Zurabichvili. Mentre Papuashvili accusa Zurabichvili e l’opposizione da lei guidata di preparare un colpo di Stato contro i risultati delle elezioni, Zurabichvili respinge i risultati affermando che queste sono state “totalmente falsificate“.
Il ruolo dell’Unione Europea secondo Borrell
Josep Borrell, Alto Rappresentante UE per la Politica Estera, chiarisce che Viktor Orban non rappresentava l’Unione Europea durante la sua visita in Georgia. Questo commento distingue chiaramente tra le azioni individuali dei leader degli stati membri dell’UE e la posizione ufficiale dell’Unione stessa riguardo agli eventi geopolitici correnti.
Gli sviluppi post-elettorali in Georgia evidenziano non solo divisioni interne profonde ma anche il potenziale impatto delle dinamiche geopolitiche regionali sulle aspirazioni euro-atlantiche del paese. Con attori internazionali come la NATO che chiedono indagini sulle presunte irregolarità elettorali e con dichiarazioni forti da entrambi i lati dello spettro politico interno georgiano, è chiaro che il cammino verso stabilità politica ed integrazione europea sarà tutt’altro che semplice per questa nazione caucasica.