È di nuovo allarme siccità in Italia, diverse regioni soffrono la mancanza di acqua, con i bacini idrici a secco: la situazione è disastrosa.
Prosegue imperterrita la siccità in tutta Italia, una condizione che sta peggiorando di anno in anno a causa dei cambiamenti climatici. Siamo alla fine della primavera è già numerosi bacini idrici sono in sofferenza, a secco, e si teme il peggio in vista dell’estate. È sparito un litro d’acqua su cinque, e ci sono diverse regioni che hanno chiesto lo stato di emergenza.
Coldiretti denuncia una situazione allarmante, le previsioni di questo 2024 sono simili a quelle dello scorso anno, e non sono certo positive, con mezza penisola alle prese con la mancanza di acqua e un settore agricolo messo in ginocchio. Nell’ultimo anno è stato registrato un calo di disponibilità idrica del 18%, una percentuale che ha un peso enorme sulle coltivazioni e sugli allevamenti.
Mancanza di acqua, l’Italia intera è quasi a secco per via della siccità: le regioni in stato di emergenza
La siccità non arretra, dopo un inverno mite e le piogge carenti, la situazione è disperata. In questo periodo l’Italia è stata spaccata in due, con temporali e violente piogge al Nord, e caldo e afa al Sud. Le piogge delle regioni settentrionali, però, hanno arrecato solo danni, perché sono state abbondanti, e soprattutto scatenate dopo mesi di siccità.
Dall’altra parte, nel Meridione, piove poco e la mancanza di acqua ha un impatto gravoso sul settore agricolo. La Sicilia ha chiesto lo stato di calamità: i pascoli sono bruciati, i pozzi sono a secco, i terreni incoltivabili e la produzione è poca rispetto alla norma. Negli invasi siciliani mancano 670 milioni di mq di acqua, un record negativo che è riuscito a battere anche quello precedente del 2017.
I danni causati dalla siccità, situazione ormai drammatica
Il calo di alcuni frutti arriva a sfiorare anche il 70%, come nel caso delle arance. Ma la situazione è critica anche in Puglia, con un calo del 30% sulla produzione, in particolare del grano. E la Puglia è il granaio d’Italia. Nelle stesse condizioni Basilicata e Sardegna, con la produzione di cereali messa a rischio, e danni ingenti alle coltivazioni di frutta e ortaggi.
La produzione di grano in Italia scenderà ulteriormente, secondo le stime sarà la raccolta più bassa degli ultimi dieci anni. Le superfici coltivate si sono ridotte dell’11%, vale a dire 1,2 milioni di ettari in meno da coltivare. Diverse regioni hanno chiesto lo stato di calamità. Di certo, occorre fare qualcosa, perché altrimenti la situazione andrà peggiorando e dovremo cambiare le nostre abitudini di vita.