Lo spot con “la pesca” di Esselunga ha acceso il dibattito. Nel video si parla di genitori divorziati: per qualcuno è una strumentalizzazione, per altri un nuovo modo di raccontare.
Esselunga, catena della grande distribuzione, ha lanciato una nuova campagna pubblicitaria, che sta facendo, però, parecchio discutere. Nello specifico, sotto i riflettori, è finito un video realizzato dall’agenzia creativa di New York Small, girato a Milano dal regista francese Rudi Rosenberg e prodotto da Indiana Production.
Nello spot si tratta di un tema certamente insolito per questo tipo di pubblicità: genitori separati. Al centro della storia c’è una pesca, che diventa simbolo e veicolo del messaggio che Esselunga vuole far passare. Messaggio che, però, non tutti sembrano aver colto o apprezzato.
Lo svolgimento del video è molto semplice. La storia inizia all’interno di un supermercato Esselunga. Lì una mamma perde di vista per qualche istante la figlia e la ritrova di fronte al banco della frutta. La piccola sta scegliendo con molta attenzione una pesca. Le due tornano a casa dopo la spesa, giocano e passano del tempo insieme. Poi, ad un certo punto, il papà passa a prendere la figlia. Lei esce di casa e lo raggiunge in strada, poi sale in macchina. A quel punto la bimba estrae la pesca e la consegna al papà, fingendo che si tratti di un regalo della mamma, da cui si è separato. Lui sorride, la ringrazia e dice che dopo chiamerà mamma per ringraziarla a sua volta del pensiero. Lo spot si chiude con la frase: “Non c’è una spesa che non sia importante”.
Il video ha subito acceso il dibattito e i social, come sempre in questi casi, si sono spaccati in due. Da un lato, chi ha compreso e apprezzato il messaggio, sottolineando come tratti e dia voce a una situazione reale. Per queste persone, lo spot parla delle sensazioni e delle difficoltà dei figli di coppie separate e per questo va apprezzato. Per altri, invece, si tratta soltanto di una strumentalizzazione e di un tema che non andrebbe trattato in questo modo. I più pignoli, poi, hanno sottolineato come la frutta non andrebbe presa a mani nude e andrebbe messa in un sacchetto, ma non è di certo questo l’oggetto centrale del dibattito.
Esselunga si è espressa sul tema tramite il suo chief marketing & customer officer Roberto Selva, ripreso da Vanity Fair: “La campagna vuole mettere in luce l’importanza della spesa che non è solo un atto d’acquisto, ma ha un valore simbolico molto più ampio. Per ogni prodotto che mettiamo nel carrello – proseguono – c’è un significato più profondo di quello che siamo abituati a pensare. “La pesca” non è uno spot tradizionale. Il soggetto è ispirato a una spesa vista attraverso gli occhi e il vissuto di una bambina: il gesto, fatto con semplicità ma anche con l’ingegno tipico dei bambini, svelerà, istante dopo istante, una storia colma di tenerezza che arriva al cuore e commuove con delicatezza“.
Questa dichiarazione arriva in un momento in cui la situazione geopolitica in Medio Oriente è…
Questo termine colloquiale si riferisce all'ossido di azoto, un gas esilarante che sta diventando sempre…
Nonostante le aspettative e le speranze di molti sostenitori dei diritti delle donne, l'emendamento non…
L'Agenzia per la gestione dei disastri ha immediatamente reagito all'eruzione innalzando l'allerta al massimo livello…
Almeno 64 persone hanno perso la vita, tra cui quattro bambini. Questa tragedia ha colpito…
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha sottolineato l'importanza di evitare interferenze esterne nei risultati…