Siamo in un Eurospin a Napoli: un divieto mette in allerta i consumatori che, esclusi, richiamano l’attenzione della cittadinanza.
Siamo in un supermercato della catena Eurospin, da anni un porto sicuro per molti consumatori a caccia di ottime offerte. In uno di questi supermercati, situato in un quartiere del napoletano, spunta un divieto anomalo, poco conosciuto e, soprattutto, che esclude alcuni cittadini. Non si parla di motivi culturali o “razzisti” che avrebbero mosso non solo la stampa ma anche le forze dell’ordine, ma di un divieto, frutto di una paura comune, che ha invaso anche questo supermercato.
L’anomalo divieto comparso in un supermercato Eurospin
Siamo a Napoli, nel quartiere Fuorigrotta, in un supermercato della linea Eurospin, dove compare un anomalo cartello di divieto. Viene negata la possibilità di sostare nei parcheggi seminterrati con le auto elettriche. Il divieto parla chiaro e l’amministrazione del supermercato ha introdotto questa norma limitando i suoi consumatori intenzionati a venire a fare la spesa con la loro auto elettrica. Un divieto molto strano che sembra essere tra i primi in Italia. Ad avvertire la stampa un cittadino che si è ritrovato un cartello nuovo che ha esaminato con più attenzione. Ma perché questa norma?
No, non si parla di discriminazione economica o sociale, ma di un timore molto diffuso in tutto il mondo riguardo le auto elettriche. Infatti, si pensa che le auto elettriche siano soggette più facilmente ad incendi a causa delle batterie agli ioni di litio. Questa preoccupazione ha, quindi, spinto il negozio a esporre questo cartello per motivi di sicurezza, data la posizione del parcheggio seminterrato. Una informazione che corre e che non sembra essere nuova alle orecchie della gente e ha visto già altri paesi in Europa premunirsi di fronte a questo pericolo.
Auto elettriche e parcheggi seminterrati: ecco cosa succede nel mondo
Abbiamo avuto modo già di vedere un super mercato, in Germania a Kulmbach, apporre un cartello del genere, dopo un incendio scoppiato nel suo parcheggio al livello -3, esonerando macchine elettriche ed ibride. Ma di esempi ne è piena l’Europa, soprattutto anche in ambienti navali, dove molti si sono rifiutati di far caricare le auto elettriche a bordo. In Belgio, inoltre, il sindacato dei pompieri aveva esortato l’autorità a valutare il divieto di accesso per le auto elettriche nei parcheggi sotterranei. Ma come il Belgio, tanti sono i paesi che si sono mossi, come anche l’Austria che ha inserito una serie di divieti, come le restrizioni nell’inserimento di colonnine di ricarica nei garage.
Questa attenzione ha comportato l’avvio di studi diversi sul caso, che ha coinvolto molti paesi, come la Nuova Zelanda, gli Stati Uniti, il Canada, l’Australia e molti altri. I dati che sono emersi non sono ancora completi, data l’enorme differenza di diffusione delle auto elettriche, a confronto con le auto a combustione. Alcuni studi parlano di un aumento esponenziale del rischio con le batterie agli ioni di litio, altri lasciano i commenti al futuro, quando i mercati si potranno quasi equiparare. Inoltre la mancanza di dati viene rilevata anche dall’acquisizione, iniziata da poco, sulla distinzione fra auto elettriche in fiamme e auto a combustione.
I rischi delle auto elettriche: ecco cosa spiegano alcuni studi
Alcuni dati hanno sicuramente lasciato un segno importante nel percorso che il mondo sta intraprendendo. Primo fra tutti il livello di pericolosità, in termini di calore. Infatti il rilascio di calore degli incendi delle auto elettriche è stato misurato a 6-7MW, rispetto a 5MW per i veicoli a combustione. Insieme a ciò, altro dato preoccupante, è presente nelle cause degli incendi. Infatti, sembrerebbe che nel totale delle auto incediate nello studio svolto dal global zero-emission vehicle (ZEV) nel 78% dei casi studiati l’incendio è partito dalle batterie agli ioni di litio.
Ovviamente non tutti gli studi e le realtà considerano questa situazione un pericolo, come un indagine svolta in Finlandia o dall’associazione nazionale Federcarrozzieri che conferma “Le motorizzazioni più a rischio incendio sono quelle ibride. Ciò che cambia sono i tempi tecnici necessari per spegnere le fiamme, che secondo alcuni studi sarebbero più lunghi in caso di batteria al litio a fuoco“. Sicuramente ci troviamo davanti una situazione ancora in divenire che costituisce un timore giustificato per molti e una “diceria” per altri. Ad ora attendiamo l’avanzamento degli studi attorno a questa situazione, insieme ad una legislazione nazionale e internazionale che tuteli i guidatori.