Il pensiero della farina di grillo turba non poco i cittadini italiani, abituati a quella di grano. Ma come sarà questo nuovo prodotto?
L’Italia da sempre è stata una dei primi paesi al mondo per la produzione di farina di grano ma ora le cose stanno cambiando perché le associazioni ed i vari comitati considerano uno spreco le farine di grano non consumate.
Quindi da qualche anno giungeva la proposta di produrre nuovi tipi di farina utilizzando però insetti: l’idea a tantissime persone non va per niente giù. Il sol pensiero di produrre pane, pasta o pizze con farina di grillo non piace.
Intanto un’azienda di una regione italiana, già la produce e la vende ottenendo anche ottimi risultati.
Marche, farina di grillo
Nel 2021 la Commissione europea ha autorizzato la messa in commercio di prodotti destinati al consumo umano a base di larve di alcuni insetti, tra cui l’Acheta domestucus, più semplicemente il grillo.
Il via libera definitivo è partito dal mese di gennaio del 2023, che può essere commercializzato tranquillamente anche in negozi o supermercati ed addirittura nei ristoranti.
Si può considerare come un momento storico, un vero cambiamento epocale nella storia della produzione di alimenti. Ma la gente cosa penserà? Saranno tutti favorevoli all’acquisto di un prodotto importante come la farina, non più di grano?
A Macerata, nelle Marche un’azienda, la Nutrinsect ha ottenuto da poco la definitiva autorizzazione per passare a questa produzione e il CEO dell’azienda il signor José Francesco Cianni non nasconde la sua soddisfazione: “Si apre una nuova pagina di storia dell’alimentazione, dopo tanti anni di ricerca e studi su come avviare questo nuovo tipo di produzione che è al 100% Made in Italy”.
La farina di grillo è sicura?
Una delle maggiori e più frequenti domande che si pongono i cittadini ed i milioni di consumatori italiani è quella di sapere se questo nuovo tipo di farina è sicuro.
Tante sono le persone non proprio ancora convinte di produrre e cucinare alimenti con larve di grillo. Il Codacons infatti ha recentemente appoggiato i dubbi sostenendo che potrebbero esserci dei rischi per chi ne potrebbe far uso.
In special modo coloro che soffrono di particolari tipi di allergie: il grillo infatti contiene la chitina una specie di proteina che potrebbe causare lo shock anafilattico.
Due chef molto conosciuti come Antonino Cannavacciuolo e il celebre pizzaiolo Gino Sorbillo hanno opinioni differenti: il primo approva il nuovo uso di questo tipo di prodotto; mentre il secondo non considera affatto la farina di grillo utile per la produzione della pizza.
Il prezzo della farina di grillo varia tra i 50 ed i 60 euro al chilo e nei vari supermarket girano prodotti di tagliatelle o biscotti prodotti con farina di grillo. Attendiamo i responsi dei consumatori.