Individuata una tipologia di farmaco dimagrante dagli allarmanti effetti collaterali: pensieri suicidi per i pazienti.
Nella società contemporanea, che si basa soprattutto sull’apparire, avere un fisico perfetto è diventata quasi un’ossessione. Sempre più persone in tutto il mondo sarebbero disposte e tutto, non solo a soffrire la fame e a fare esercizio fisico costante, pur di riuscire ad apprezzare l’immagine riflessa nello specchio. Qualcuno è infatti disposto o sottoporsi ad interventi chirurgici oppure ad assumere farmaci pur di raggiungere il proprio scopo. Peccato che alcuni di questi siano stati accusati di essere particolarmente nocivi per la salute.
Possibile correlazione tra una determinata tipologia di farmaci dimagrante e alcuni pensieri che avrebbero indotto i pazienti non solo a manifestare pensieri suicidi ma addirittura a darsi la morte. Indagini che continuano ad essere portate avanti ormai lontano 2010 affermano che su un totale di 256 segnalazioni, sono 36 i pazienti deceduti in seguito al suicidio.
Vicenda che in questi giorni è tornata a fare il giro del mondo soprattutto in seguito alle ultime segnalazioni. Tante persone hanno provato più prodotti simili tra loro che hanno provocato loro gli stessi effetti collaterali. A questo punto le istituzioni di competenza sembrano intenzionate e prendere provvedimenti, anche se sembra già chiara quella che può essere la correlazione tra i farmaci dimagranti e le tendenza suicida.
Tre case farmaceutiche nel mirino: attenzione a questi farmaci
Le aziende finite sotto la lente d’ingrandimento sono tre: la Novo Nordisk, la Eli Lilly e la Sanofi. Case farmaceutiche produttrici rispettivamente dell’Ozempic, del Wegovy e del Mounjaro, tre prodotti efficaci se si tratta di tenere sotto controllo la fame e di aiutare il paziente a dimagrire ma allo stesso tempo da rivedere sotto l’aspetto degli effetti indesiderati.
Al momento, rivelano diverse fonti, le aziende in questione starebbero collaborando alacremente con le autorità per riuscire a rivolvere il problema. Anche se non è stata del tutto spiegata la correlazione tra le due cose, pare che la composizione chimica del prodotto incriminato abbia effetto sulla digestione e sulla riduzione della fame ma che al contempo abbia anche un’effetto neuropsichiatrico sul cervello.
Questa alterazione degli impulsi nervosi porterebbe il pazienze a fare contemporaneamente i conti con uno stato di inquietudine dai risvolti drammatici. L’intenzione da parte delle case farmaceutiche è quella di modificare il prodotto mantenendo attivi i sui risultati ma eliminando gli effetti collaterali. Tuttavia, ad oggi la soluzione più probabile è che verrà presto applicata un’etichetta di avvertenza nei confronti di chi decide di affidarsi ad uno dei farmaci sopracitati.