Fisco, ancora pochi giorni per pagare la Sanatoria errori formali: cosa accade se non si regolarizza la posizione

Ancora pochi giorni per la sanatoria che riguarda gli errori formali. Chi non regolarizzerà la propria posizione rischia grosso.

Il 31 ottobre è il termine ultimo per regolarizzare la propria posizione con l’Agenzia delle Entrate e aderire alla sanatoria per gli errori formali e mettere a posto la propria situazione con il Fisco. Aderendo alla sanatoria sarà, infatti, possibile pagare solo la cifra forfettaria di 200 euro per ogni anno di violazione.

Ma se dimenticate questa data e perdete questa opportunità, va da sé che le cifre che dovrete sborsare saranno molto più alte in quanto graveranno anche sanzioni e interessi maturati negli anni. Come per ogni sanatoria anche questa conviene, soprattutto, a chi ha irregolarità più vecchie su cui pesano interessi più alti.

Sanatoria cosa succede se non si regolarizza la propria situazione

Come anticipato mancano pochi giorni al termine ultimo per aderire alla sanatoria per gli errori formali. Di seguito vi spieghiamo chi può aderire e cosa succederà, invece, a chi non regolarizzerà la propria posizione con il Fisco.

Come funziona la sanatoria
Ecco chi può aderire alla sanatoria- Spraynews.it

Partiamo con il precisare che, a questa sanatoria, possono aderire tutti i contribuenti a prescindere dall’attività svolta e dal regime contabile adottato. La sanatoria riguarda esclusivamente quelle irregolarità e omissioni per le quali sarebbero previste pene pecuniarie come ad esempio:

  • dichiarazioni dei redditi presentate con modelli non conformi a quelli approvati;
  • omessa o errata dichiarazione sull’Iva;
  • mancata restituzione dei questionari inviati dalla Guardia di Finanza o dagli uffici del Fisco;
  • omessa, irregolare o incompleta presentazione degli elenchi Intrastat;
  • omissione di cambio attività o di inizio di una nuova attività;
  • omissioni o irregolarità compiute dagli operatori finanziari;
  • omessa comunicazione della proroga o della risoluzione del contratto di affitto con il regime di cedolare  secca.

Queste sono solo alcune delle irregolarità che è possibile sanare con il pagamento di 200 euro – per ogni anno di irregolarità- entro il 31 ottobre. Il versamento deve avvenire tramite modello F24 in un’unica soluzione oppure in due soluzioni. In questo caso la seconda rata dovrà essere pagata entro il 31 marzo 2024. Nel modello F24 andrà riportato lo specifico codice tributo e il periodo d’imposta a cui si riferisce la violazione che si vuole sanare.

Le due date del 31 ottobre 2023 e del 31 marzo 2024 devono essere tassativamente rispettate per poter beneficiare di questa sanatoria resa possibile dal Governo Meloni con la legge di Bilancio 2023. La mancata regolarizzazione della propria posizione con il Fisco farà sì che il soggetto non si limiterà a pagare la cifra forfettaria di 200 euro per ogni anno di irregolarità ma dovrà pagare le cifre previste per intero a cui dovranno essere aggiunti gli interessi maturati negli anni e le sanzioni.

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