Non si può fare un giro a Roma senza buttare una monetina dentro a Fontana di Trevi, nel cuore della Città. Ma qual è l’origine di questa tradizione?
Una delle fontane più famose al mondo, e anche una delle più grandi, Fontana di Trevi si trova nel pieno centro di Roma, scolpita sulla facciata di Piazza Poli da Nicola Salvi per volere di Papa Clemente XIII nel 1731. Si tratta di una delle innumerevoli fontane di Roma, la città che ne possiede di più al mondo, ed è non solo meta turistica tra le irrinunciabili, ma è anche oggetto di una delle tradizioni più antiche della Capitale.
I turisti che visitano Roma infatti, ad ogni passaggio davanti alla Fontana di Trevi, sono abituati a gettare almeno una monetina nella grande vasca che raccoglie l’acqua che scorre nelle tubature della fontana. Sembra che ogni turista, in media, ne lanci almeno 3 ogni volta che si reca alla Fontana, e che ogni giorno vengano raccolti 3000 euro.
Per un totale di 1,4 milioni di euro l’anno, che l’amministrazione comunale devolve interamente in beneficenza alla fine dell’anno, una volta effettuata la raccolta e la conta globale di tutti i soldi che vengono gettati nella fontana ogni giorno, inverno o estate che sia. Ma ecco dove affonda le sue radici questa tradizione che, a detta di qualcuno, non è altro che uno spreco di denaro, mentre per altri ancora è qualcosa di molto romantico.
Antica Roma, innamorati & co.
La tradizione del lancio della monetina dentro alla vasca di Fontana di Trevi risale nientemeno che ai tempi dell’antica Roma, nel 19 d.C. Si dice che in quel tempo i soldati guidati da Menenio Agrippa, tornati dalla guerra a dir poco esausti, si dissetarono alla fonte di Salone, un luogo che si trova a 20 km da dove oggi sorge la fontana e sgorga l’acqua. Una fonte che oggi viene detta anche acqua vergine, dall’accostamento di aqua e virgo.
In seguito, da quella fonte Agrippa fece partire un acquedotto che finisce esattamente dove oggi sorge la Fontana di Trevi, e dove le persone lanciano la monetina all’indietro, girandosi per guardare la moneta che finisce in acqua, e che funge da “promessa” di ritornare presto in quel posto.
Un altro appellativo poco conosciuto di Fontana di Trevi è “Fontanina degli Innamorati”: un tempo era usanza infatti che le ragazze facessero bere ai loro fidanzati in partenza la cosiddetta “acqua vergine” e che dopo rompessero i bicchieri, a simboleggiare l’impossibilità di rompere il fidanzamento e la fedeltà della coppia. La Fontana contiene anche molti elementi allegorici che rimandano al moto perpetuo del mare: al centro delle statue è scolpito il Dio Oceano, affiancato da un cavallo imbizzarrito a simboleggiare il mare in tempesta, e da un cavallo docile a simboleggiare il mare calmo.