La gestosi gravidica può essere frequente tra le donne in attesa: è possibile riconoscerla da alcuni segnali e parlarne con il medico ed evitare che la situazione si aggravi.
Essere incinta per molte donne può rappresentare la realizzazione di un sogno, specialmente se l’esito positivo del test è arrivato dopo numerosi tentativi, che possono essersi rivelati faticosi ed estenuanti. Non tutte hanno però la possibilità di vivere in maniera del tutto serena i nove mesi, c’è chi vive una gravidanza a rischio, magari sin da subito, ed è quindi costretta a essere più cauta nei suoi comportamenti quotidiani. A volte, infatti, può bastare anche solo un comportamento avventato per generare pericoli a se stessa e al feto.
Tra i disturbi più diffusi che possono fare maggiormente paura c’è certamente la gestosi gravidica, conosciuta anche come preeclampsia, che tocca solitamente il 3-5% delle donne in attesa ed è ancora oggi considerata una delle complicazioni più serie e da non sottovalutare. Riuscire a diagnosticarla il prima possibile resta fondamentale.
Sottoporsi a controlli periodici in gravidanza non può che essere naturale, ma un po’ per tutte non può che essere un sollievo sentirsi rassicurate dal medico e sapere che tutto sta procedendo per il meglio. Non sempre però questo è possibile, anzi tra le situazioni che fanno ancora paura c’è la gestosi gravidica, patologia che si verifica solitamente negli ultimi due trimestri di gestazione e che è caratterizzata da due sintomi, escrezione di proteine con le urine (oltre 300 milligrammi al giorno e aumento della pressione arteriosa (oltre 90 per la minima e 140 per la massima).
Riuscire ad arrivare a una diagnosi certa non è poi così facile, a volte infatti può essere già presente ma generare sintomi che possono essere ricondotti ad altro, come il mal di testa o l’offuscamento della vista, ma non mancano le situazioni in cui si manifesta all’improvviso quando è necessario agire in maniera tempestiva se si vuole salvare la vita a entrambi. Attenzione, però, soprattutto se si notano piedi eccessivamente gonfi.
A essere a rischio in questi casi possono essere sia la futura mamma, sia il feto. Nel primo caso, la donna può andare incontro a cardiomiopatia, arresto cardiaco, edema polmonare, insufficienza renale, mentre il bambino può nascere in forte anticipo, oltre ad avere un ritardo nella crescita e addirittura morire.
Ogni donna non potrebbe che desiderare che il periodo in cui è in attesa di un bambino proceda il più possibile senza intoppi, proprio per questo non può che essere interessante sapere se sia possibile fare qualcosa per evitare di incorrere in una gestosi gravidica, ben sapendo i rischi che questa può comportare. Ad oggi, nonostante i progressi fatti dalla medicina, non ci sono certezze sulle cause, ma tra i fattori che non dovrebbero essere sottovalutati ci sono il peso corporeo, il fumo, oltre all’età della gravidanza e alle eventuali precedenti gravidanze già affrontate.
Pensare che da qui in avanti possa abbassarsi l’età in cui si resta incinta per la prima volta sembra essere difficile, soprattutto a causa delle incertezze sul piano economico. Proprio per questo è importante ridurre il più possibile questo genere di comportamenti già prima di scoprire di essere incinta.
A volte, però, alcuni pericoli possono continuare a manifestarsi anche negli anni successivi, sia per la mamma sia per il bambino. Nel caso dei più piccoli, ad esempio, è possibile riscontrare disturbi metabolici e problemi cardiovascolari, mentre per le donne non si possono escludere del tutto infarti del miocardio e ictus cerebrali. Continuare a sottoporsi a controlli periodici prima che la situazione degeneri non può che essere determinante.
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