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Giochi da tavolo, non crederai mai a quanti anni hanno questi 6!

Sei giochi da tavolo antichi che si giocano ancora oggi

Gli appassionati di giochi da tavolo sanno che non c’è nulla di più divertente che riunirsi con amici e familiari per una serata di gioco. Non importa quanto l’evoluzione tecnologica ci abbia offerto nuove alternative allettanti, i giochi da tavolo mantengono il loro fascino e non rischiano di cadere nell’oblio.

La storia dei giochi da tavolo risale a migliaia di anni fa. Uno dei giochi più antichi al mondo è la dama, che ha origini che risalgono addirittura al 3000 a.C. Secondo la Federazione Italiana Dama, le prime testimonianze di questo gioco si trovano nell’antico Egitto, dove è stata scoperta una damiera simile a quella utilizzata ancora oggi. Questo antico gioco è sopravvissuto attraverso i secoli, anche se ha subito numerose variazioni.

Un altro gioco che ha una storia millenaria è la roulette, nata in Francia intorno al 1650 grazie al contributo del fisico e matematico Blaise Pascal. Anche la roulette ha subito diverse modifiche nel corso del tempo, con varianti come la roulette francese e quella americana.

Il backgammon è un altro gioco che ha origini antiche. Secondo gli studi, un predecessore di questo gioco potrebbe essere esistito già nel IV millennio a.C. Si è trovata una connessione tra il backgammon attuale e i tavolieri egizi del Senet, risalenti a 5000 anni fa.

L’antico Oriente, in particolare la Cina, ha contribuito in modo significativo alla storia dei giochi da tavolo. Il go, conosciuto anche come Weiqi, è un gioco di strategia che risale a almeno 4000 anni fa ed è ancora molto popolare in Cina. Il majhong, invece, è un gioco di combinazione nato nel XIX secolo, che ha trovato diffusione anche in Italia.

La Dama

Le origini della Dama possono essere fatte risalire all’antica città di Ur, nel sud della Mesopotamia (l’odierna Iraq), al 3000 a.C. circa. A testimoniarlo il ritrovamento di una scacchiera risalente a quel periodo, molto simile a quella odierna, che è stata datata con il metodo del carbonio 14.
Il gioco si è poi diffuso in tutto il mondo, diventando uno dei più popolari, con il primo campionato del mondo svoltosi in Francia nel 1885.

Il Backgammon

Conoscete il Backgammon? Nel 2004, alcuni archeologi hanno scoperto una scacchiera simile a quella del Backgammon moderno (in italiano tavola reale o tric-trac) nell’antica città di Shahr-e Sukhteh in Iran.
La scacchiera è stata fatta risalire al 3000 a.C. ed è ritenuta la più antica plancia di Backgammon mai ritrovata. È fatta di ebano e presenta due dadi e sessanta pedine in turchese ed agata.
Si tratta di un gioco da tavolo per due giocatori, ciascuno possiede 15 pedine che muove lungo 24 triangoli in base al lancio di due dadi. Lo scopo del gioco è riuscire per primi a rimuovere tutte le proprie pedine dalla tavola, cercando nel contempo di bloccare l’avversario e di evitare le sue azioni di disturbo.

Il Go

Uno dei giochi più antichi al mondo, ancora oggi molto popolare, è il Go. Conosciuto anche con il suo nome originale cinese Weiqi, la popolarità del Go è cresciuta nei paesi dell’Asia Orientale, in particolare in Giappone (da cui deriva il nome Go), paese in cui ha conosciuto grande seguito durante gli anni ’70.
Sebbene le esatte origini del gioco siano sconosciute, secondo una leggenda Go fu creato dall’antico imperatore cinese Yao (2356-2255 a.C.) per addestrare ed educare suo figlio Danzhu e insegnargli disciplina, concentrazione ed equilibrio.

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Gli Scacchi

La nascita del gioco degli scacchi è incerta, la sua prima testimonianza scritta risale al VI secolo, quando vengono citati nel Kār-Nāmag, racconto in prosa di epoca sasanide. Tuttavia, la maggior parte degli storici concorda sul fatto che il gioco – più o meno come lo conosciamo oggi – sia nato in India durante l’impero Gupta intorno al VI secolo d.C. con il nome di chaturaṅga, che a sua volta era l’evoluzione di un più antico gioco indiano. Quest’ultimo comprendeva “quattro divisioni dell’esercito”: fanteria, cavalleria, elefanti e carri d’assalto, pezzi che poi si sono evoluti nei moderni pedoni, cavalli, alfieri e torri rispettivamente.

Dall’India si diffuse in Persia e a seguito della conquista islamica della Persia, gli scacchi furono adottati dal mondo islamico e successivamente si diffusero nell’Europa meridionale, per assumere la propria forma moderna attorno al XVI secolo.

La prima versione indiana degli scacchi era chiamata chaturanga e comprendeva “quattro divisioni dell’esercito”: fanteria, cavalleria, elefanti e carri d’assalto, pezzi che poi si sono evoluti nei moderni pedoni, cavalli, alfieri e torri rispettivamente. E anche le regole, come molti altri giochi antichi, si sono evolute man mano che il gioco si diffondeva in tutto il mondo, prima di essere codificate definitivamente attorno al XV secolo in Europa.

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Mah Jong

Il Mah Jong, scritto talvolta anche mahjong, májiàng, ma-chiang, ha tutt’ora origini avvolte nel mistero. Secondo alcune fondi, questo antico solitario veniva utilizzato da Confucio, già cinque secoli prima di Cristo, per diffondere i propri insegnamenti. Purtroppo non vi sono sufficienti prove concrete a suffragare tali ricostruzioni e le prime testimonianze reali del gioco risalgono al 1880. Questo alone di mistero, però, ha contribuito ad aumentare il fascino di questo gioco che conobbe un vero e proprio boom in occidente durante gli anni ’20 del secolo scorso.
Nato in Cina, il gioco oggi molto diffuso anche nel resto del mondo, soprattutto Stati Uniti e Giappone. In Italia si è diffuso inizialmente soprattutto a Ravenna e nella provincia, dove è colloquialmente chiamato magiò, ma ha preso piede anche a Milano, Firenze, Venezia, Udine, Bologna e altre città. Il nome significa “uccello di canapa” o “sparviero di canapa”.

Si tratta di un gioco di combinazioni (coppie, tris e scale), che presenta alcune analogie con giochi di carte occidentali, come ramino o scala quaranta. Per ogni giocatore, lo scopo del gioco è creare combinazioni con tutte le tessere: il primo che ci riesce vince. Si contano poi i punti (il vincitore ha un punteggio maggiorato) e dopo un certo numero di partite vince chi ha fatto più punti (non chi ha vinto più mani). La composizione dell’insieme di tessere utilizzate, e le regole di attribuzione dei punti, variano leggermente a seconda della regione. I concetti fondamentali del gioco rimangono sostanzialmente gli stessi in tutte le varianti; le differenze più notevoli si rilevano tra i Mah Jong asiatici e il cosiddetto Mah Jong americano (generalmente scritto mahjongg).
Nel gennaio del 1998 la Commissione Statale degli Sport della Cina riconobbe ufficialmente il Mah Jong, decretandolo 255° sport nazionale.

Il Senet

Il Senet è il più antico gioco da tavolo del mondo, ma rimangono poche testimonianze di come veniva giocato. Risale al 3500 a. C. ed è considerato uno degli antenati del backgammon. La storia del Senet ha inizio nell’Antico Egitto ed è testimoniata da numerosi reperti archeologici ritrovati nelle tombe risalenti al Medio e Nuovo Regno.

Il termine Seneto /Sen’to/Senat significa “passaggio”. Il gioco probabilmente aveva una funzione multipla: gioco di sfida e gioco con significati religiosi legati al “passaggio” dalla vita terrena all’aldilà.

In un primo momento fu un gioco praticato solo dalla classe sociale più alta, quella dei faraoni (V- IV millennio a.C.). In seguito, intorno al 1500 a.C. divenne un gioco per tutti, e assunse anche significato religioso: si cominciò a credere che le sorti dopo la morte fossero legate al risultato di una partita di Senet, giocata fra il defunto e il Destino in persona, il che spiegherebbe perché si siano ritrovati nelle tombe molti giochi, immagini e spiegazioni di partite di Senet; ad esempio, nella tomba di Tutankhamon sono stati ritrovati tavoli da gioco in legno e avorio, con cassetti per le pedine sotto la tavola. Raffigurazioni di giocatori di senet si trovano anche nei geroglifici egizi che raccontano la vita quotidiana e il passaggio dalla vita alla morte.

Probabilmente non sarà mai possibile conoscere esattamente le regole egiziane, così i giocatori moderni hanno messo insieme le regole da frammenti di testo che risalgono a migliaia di anni fa. Il gioco, ancora popolare tra gli appassionati di storia, è esteticamente simile agli scacchi e si svolge su una tavola di 30 caselle.

L’avvento dei giochi digitali

Nonostante l’avvento dei giochi digitali, i giochi da tavolo tradizionali mantengono un ruolo fondamentale nell’intrattenimento. La storia di giochi come la dama, gli scacchi, il go e il majhong dimostra che le tradizioni più amate resistono all’influenza del tempo e continuano ad essere apprezzate da generazioni. Che sia per una serata di festa o un incontro tra amici, i giochi da tavolo offrono un’esperienza unica, permettendoci di connetterci con gli altri in modo divertente e coinvolgente.

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Alessia Giusti

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