Giorgio Panariello parla del dramma del suo passato, lo showman italiano non ha avuto una infanzia felice e i motivi riguardano la sua famiglia.
Non ha certamente bisogno di presentazioni, Giorgio Panariello, conduttore e attore italiano che ha da poco concluso il suo ruolo da giudice a Tale e Quale show, stesso ruolo che tornerà ad occupare per i vari spin-off del programma di Carlo Conti, ma il motivo che lo porta al centro dell’attenzione ha un carattere ben diverso.
Ha iniziato facendo dei lavori umili per lo meno fino al giorno in cui ha capito che il suo destino era quello del mondo dello spettacolo: “Avevo cominciato a fare pratica nelle radio libere dove ho scoperto la mia passione e mi sono posto il dilemma: continuare a svolgere un mestiere che non sapevo fare oppure lanciarmi in un’avventura? Ho scelto di rischiare”.
In lunghe e passate interviste non ha mai nascosto di avere avuto una infanzia particolare e non troppo felice: abbandonato dalla madre, cresce con i nonni, gli stessi che non hanno potuto però tenere con loro anche il fratello Franco che venne lasciato in un istituto di Suore. Proprio su di lui le parole del toscano sono di profonda amarezza.
Giorgio Panariello: “Mio fratello Franco è morto per ipotermia sul lungomare di Viareggio”
Insomma se da un lato la sua vita professionale gli ha regalato fin dal principio delle grandi soddisfazioni fino al giorno del suo primo grande successo che non si è mai più fermato, la stessa cosa non si può dire del suo privato e in particolare della sua infanzia che ha sempre definitivo difficile e non infelice.
Abbandonato dalla madre, è cresciuto con i nonni, che avevano però anche altri cinque figli e che per anche ragioni economiche non hanno potuto prendersi carico anche del fratello Franco, lo stesso che è andato a finire in un istituto di Suore: “Ogni tanto veniva a casa da noi, poi spariva e io, i primi anni, non sapevo che fosse mio fratello, lo credevo un amichetto con cui giocavo”.
Una decisione che ha per sempre cambiato la vita di suo fratello, la stessa che il comico ha descritto nel suo libro dal titolo Io sono mio fratello: problemi con la droga che alla lunga lo hanno condotto alla morte arrivata per ipotermia dopo che lo stesso era stato abbandonato sul lungomare di Viareggio.
“Lo portai a San Patrignano per farlo disintossicare. All’inizio tutto procedeva per il meglio, poi è scappato… in seguito è tornato ed era uscito dal suo faticoso percorso ripulito” ha raccontato Giorgio Panariello e ancora: “Una sera va a cena con degli amici, forse gli hanno offerto qualcosa, ebbe un malore e quelli che erano con lui, invece di portarlo in ospedale, lo abbandonano sul lungomare di Viareggio”.