Spesso hanno nomi particolari, che richiamano tutta la nostra attenzione: ma chi decide e quali regole deve seguire?
Gli uragani, noti anche come cicloni o tifoni in diverse parti del mondo, sono potenti tempeste tropicali che possono causare devastazione con venti intensi, piogge torrenziali e onde d’urto. Ma come vengono scelti i nomi per queste tempeste? Ve lo siete mai chiesti ascoltando un telegiornale o leggendo un articolo? La risposta è nel World Meteorological Organization (WMO), un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite che coordina questo processo in tutto il mondo.
Storia dell’assegnazione dei nomi
L’uso dei nomi per identificare gli uragani risale al XIX secolo, ma il sistema moderno di assegnazione dei nomi ha le sue radici nel XX secolo. Il primo sistema di assegnazione dei nomi fu implementato negli anni ’40 dall’United States Air Force, che iniziò a dare nomi di donne ai tempi di guerra. In precedenza, molti uragani nelle Indie Occidentali assumevano il nome del santo del giorno in cui si verificavano, ad esempio l’Uragano Santa Ana che ha colpito Porto Rico il 26 luglio 1825. La scelta dei nomi è ora attentamente gestita per garantire che non siano offensivi in nessuna lingua o cultura.
I cicloni più devastanti degli ultimi anni
Negli ultimi anni, diversi uragani hanno causato distruzioni significative e perdite di vite umane. Alcuni dei più devastanti includono:
Uragano Dorian (2019): Questo uragano di categoria 5 ha colpito le Bahamas con venti estremamente forti e piogge torrenziali, causando distruzioni generalizzate e numerose vittime.
Uragano Maria (2017): Questo uragano di categoria 5 ha colpito Porto Rico e altre isole dei Caraibi, causando danni estesi alle infrastrutture e gravi problemi umanitari.
Uragano Irma (2017): Anch’esso di categoria 5, ha colpito diverse isole dei Caraibi e la Florida, causando danni significativi e perdite di vite umane.
Uragano Harvey (2017): Questo uragano di categoria 4 ha causato inondazioni catastrofiche nella zona di Houston, in Texas, con piogge torrenziali che hanno provocato gravi danni.
Uragano Matthew (2016): Questo uragano ha colpito Haiti e altre parti dei Caraibi, causando una devastazione significativa e perdite di vite umane.
Uragano Haiyan (2013): Questo uragano, noto come Yolanda nelle Filippine, è uno dei tifoni più forti mai registrati. Ha causato danni estesi e numerose vittime nelle Filippine.
Uragano Sandy (2012): Anche se era di categoria 1 quando ha colpito la costa orientale degli Stati Uniti, Sandy ha causato ingenti danni e inondazioni a New York e in New Jersey.
Cosa fare se un uragano è in arrivo
Quando ci si trova di fronte a un uragano o una tempesta tropicale, è fondamentale seguire una serie di passi per garantire la tua sicurezza e quella dei tuoi cari. Prima di tutto, è essenziale monitorare costantemente le previsioni meteorologiche e gli avvisi locali. Inoltre, prepara con anticipo un kit di emergenza contenente cibo, acqua e beni essenziali. Se le autorità locali ordinano un’evacuazione, è fondamentale seguirla immediatamente. Inoltre, devi assicurarti che la tua casa sia adeguatamente protetta: rinforza le porte e le finestre per prevenire danni. Durante la tempesta, cerca rifugio in una stanza priva di finestre, in modo da ridurre il rischio di lesioni.
Mantieniti informato sull’evoluzione della tempesta tramite la radio o dispositivi con accesso a Internet, ma ricorda di tenere il telefono cellulare carico e di preferire messaggi di testo invece delle chiamate vocali. Durante l’uragano, evita di uscire e segui scrupolosamente le istruzioni delle autorità locali. La calma è essenziale in queste situazioni, quindi cerca di mantenere la calma e conforta i membri della famiglia. La sicurezza personale è la priorità principale quando ci si trova di fronte a un uragano, quindi assicurati di seguire questi passi per ridurre i rischi e proteggere te stesso e la tua famiglia.
Il sistema di nomi degli uragani
Il sistema di nomi degli uragani è stato sviluppato per scopi di identificazione e comunicazione. In passato, gli uragani venivano spesso identificati in base alla loro posizione o ad altri riferimenti geografici, ma ciò poteva causare confusione quando più tempeste si verificavano contemporaneamente. Pertanto, assegnare nomi alle tempeste è diventato uno standard per facilitare la comunicazione tra i meteorologi, i media e il pubblico.
Il WMO ha un comitato specializzato chiamato “Comitato dei Cicloni Tropicali” composto da esperti meteorologi. Questo comitato si riunisce periodicamente per selezionare una lista di nomi da assegnare ai futuri uragani. Ogni regione ha il suo comitato, ad esempio, l’Atlantico settentrionale ha il Comitato sui Nomi degli Uragani dell’Atlantico.
Ci sono alcune regole chiare che guidano la scelta dei nomi degli uragani:
Nomi uomini e donne: In passato, tutti i nomi degli uragani erano femminili, ma ora sono alternati tra nomi maschili e femminili.
Ordine alfabetico: La lista dei nomi segue l’ordine alfabetico, il che significa che i primi uragani di una stagione inizieranno con le prime lettere dell’alfabeto.
Nomi internazionali: Poiché gli uragani possono attraversare i confini nazionali, i nomi devono essere facilmente riconoscibili in diverse lingue.
Nomi memorabili: Si scelgono nomi che siano facili da ricordare per evitare confusione.
Nomi da evitare: Se un uragano è particolarmente distruttivo, il suo nome può essere ritirato dalla lista per rispetto alle vittime. Un esempio di uragano con nome ritirato è l’Uragano Katrina, noto per la sua devastazione a New Orleans nel 2005.
Esistono sei liste di nomi di cicloni, una per ogni anno, e queste liste vengono utilizzate in sequenza ciclica. Ad esempio, l’elenco del 2017 verrà riutilizzato nel 2023. Ogni lista comprende 21 nomi di cicloni, ciascuno inizia con una lettera dell’alfabeto, eccetto le lettere Q, U, X, Y e Z. Nel caso in cui ci fosse il 22º ciclone in uno stesso anno, verrebbe utilizzata la prima lettera dell’alfabeto greco, ovvero “Alfa”, e via dicendo.
Lo Storm Naming: un programma europeo
Lo “Storm Naming” è un programma europeo nato nel 2013, grazie a Eumetnet (Network of European Meteorological Services), un’organizzazione intergovernativa europea che promuove la cooperazione tra i servizi meteorologici e idrologici nazionali. L’Europa è stata suddivisa in vari gruppi di nazioni, ciascuno dei quali ha il compito di assegnare nomi alle tempeste che colpiscono la loro regione. In particolare, l’Italia fa parte del “gruppo del Mediterraneo centrale”, insieme a Slovenia, Croazia, Macedonia del Nord, Montenegro e Malta.
In Italia, il compito di assegnare nomi alle tempeste spetta al servizio meteorologico dell’Aeronautica Militare. Dal 28 settembre 2021, l’Aeronautica Militare italiana collabora con gli altri paesi del “gruppo del Mediterraneo centrale” per nominare le tempeste più intense che colpiscono la regione. È importante notare che l’Italia deve essere la prima nazione europea ad essere colpita dalla tempesta affinché questa riceva un nome.
Affinché una tempesta riceva un nome, devono essere soddisfatti diversi criteri:
Nessun altro servizio meteorologico nazionale europeo ha già nominato la tempesta.
La tempesta è associata a un’area ciclonica con un diametro compreso tra alcuni centinaia e qualche migliaio di chilometri.
La velocità del vento associata alla tempesta deve corrispondere al colore arancione-rosso di Meteoalarm, ovvero almeno forza 9 della Scala Beaufort per almeno circa 6 ore (che equivale a una burrasca forte con venti superiori a 41 nodi o 76 km/h).
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