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Attualità

Hai sempre sbagliato anche tu? Ecco l’avvenimento che pochissimi sanno. Ti farà fare un figurone

L’Europa racconta diverse storie di guerre avvenute in epoche più o meno recenti, ma sapete qual è la più antica del nostro continente? Ecco la risposta

Guerre mondiali, guerre puniche, guerra dei Cent’anni, Guerra dei Trent’anni, guerre napoleoniche e molte altre più o meno recenti: l’Europa è da sempre stata teatro di conflitti che hanno sconvolto il nostro continente, tanto da essere ancora oggi ricordate e oggetto di studio. Secondo gli ultimi studi, però, sarebbero avvenute guerre molto più antiche, dimenticate per millenni, che sono durate diverso tempo e che hanno causato molte vittime e feriti. Grazie a questo studio, probabilmente, la storia andrà scritta nuovamente, soprattutto per quanto riguarda la prima guerra mai avvenuta. Ma quindi, quando c’è stata la prima guerra in Europa? La risposta è sorprendente.

Qual è la guerra più antica mai scoppiata in Europa?

L’Europa potrebbe essere stata teatro della prima guerra oltre 5.000 anni fa, più o meno mille anni prima di quanto comunemente creduto fino a questo momento. Circa cinque millenni fa, infatti, l’Europa sarebbe stato il palcoscenico di intensi scontri militari. Una recente indagine ha rivoluzionato la nostra percezione di quel periodo, svelando che nella zona corrispondente all’attuale Spagna, cinque millenni fa, diversi gruppi umani erano impegnati in conflitti su vasta scala, anticipando le ipotesi precedenti.

Le evidenze emergono dai resti di oltre 300 persone, sepolte insieme in una caverna nella regione della Rioja Alavesa e risalenti a un periodo compreso tra 5.400 e 5.000 anni fa. Questi resti mostrano numerose lesioni compatibili con un conflitto prolungato. La ricerca, pubblicata su Scientific Reports e condotta dall’Università spagnola di Valladolid, propone anche possibili motivazioni, come le tensioni tra differenti gruppi culturali nella zona. La natura dei conflitti nel Neolitico (tra 9.000 e 4.000 anni fa) rimane ancora enigmatica. Studi precedenti indicavano principalmente brevi incursioni, di non più di qualche giorno, coinvolgendo gruppi ridotti di 20-30 individui. Per ottenere maggiori dettagli, i ricercatori, guidati da Teresa Fernández‑Crespo, hanno riesaminato i resti di 338 individui provenienti da una vasta sepoltura di massa, in cui sono state rinvenute anche 52 punte di freccia.

Immagine | Pixabay @TonyBaggett – Spraynews.it

Circa il 25% di loro mostrava lesioni ossee, di cui 107 alla testa, alcune delle quali estremamente gravi e potenzialmente letali. La maggior parte delle ferite è attribuibile a traumi causati da oggetti contundenti come asce, mazze di legno e pietre scagliate da fionde. Secondo la ricerca, l’incidenza relativamente alta di lesioni che si sono poi rimarginate suggerisce che il conflitto potrebbe essersi protratto per diversi mesi, se non anni. Il sito ha anche rivelato una serie di manufatti, tra cui punte di frecce, lame e asce di pietra levigata.

Teresa Fernandez-Crespo, capo della ricerca, dichiara: “È plausibile che le persone uccise e sepolte fossero difensori di un loro insediamento attaccato più volte. Le evidenze suggeriscono che la difesa ebbe successo o che almeno ci furono abbastanza membri della comunità sopravvissuti per provvedere alla sepoltura dei defunti”.

La ricerca non solo mette alla prova le precedenti ipotesi sulle guerre neolitiche, ma offre anche una prospettiva più dettagliata sulla vita di quei gruppi. Le popolazioni nella regione della Rioja Alavesa, dove si trova il sito, vivevano in comunità estese, basando la loro sussistenza sulla coltivazione di cereali, l’allevamento di bestiame e l’attività di caccia e raccolta. Quindi, la ricerca non solo rivela nuovi dettagli sulle guerre nel Neolitico, ma fornisce anche un’analisi più approfondita della complessa società di quei tempi, evidenziando la resilienza e la capacità di affrontare conflitti prolungati.

Federico Liberi

Sono laureando in Psicologia dei processi sociali all’Università di Roma “La Sapienza”. La mia più grande passione insieme alla scrittura è il calcio, ma mi piace rimanere informato sullo sport a 360 gradi oltre che sull’attualità e la politica. Nel 2020 è stato pubblicato su Amazon un mio saggio sulla Programmazione Neuro-Linguistica

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