I nuovi libri dell’Estate 2023 da portare in vacanza per perdersi tra romanzi intimisti, di formazione, di crescita, di perdita, di amore e di illusioni, provenienti da ogni angolo del mondo
All’inizio di ogni avventura, la scelta dei compagni di viaggio può essere cruciale. Ed ecco che si presenta l’opportunità di selezionare dieci opere letterarie che promettono di trasportare il lettore in mondi lontani ed emozionanti. Attraverso le parole degli autori, veri e propri narratori di vita, ci ritroveremo immediatamente immersi in ambienti e luoghi mai visitati o a scoprire le profondità inaspettate della città in cui viviamo.
Capire il mondo, infatti, richiede una comprensione approfondita del quotidiano, e troviamo scrittori capaci di raccontare con maestria anche le scene più insignificanti della vita e le abitudini più banali. Eppure, queste storie riescono a svelarci i segreti del Giappone, dello Sri Lanka o a farci sbarcare nel vecchio Messico di decadi ormai passate. Saremo trasportati nelle nebbie avvolgenti dell’Inghilterra o ci lasceremo sedurre dalle allucinazioni sotto il sole mediterraneo.
Persino nei momenti più pesanti e difficili, la scrittura riuscirà a tendere una mano di conforto, con un’intensità che stempererà il dolore o il disagio. Affronteremo, così, temi che sembrano insostenibili se non fosse per la magia di una prosa limpida ed elegante, capace di trasformare l’impossibile in fiaba. Nella scelta dei libri da portare in vacanza, dovremmo ricordare che nessun buon libro è mai inerte: ognuno offre una straordinaria possibilità di esplorazione, di crescita emotiva e intellettuale.
Pertanto, concediamoci il lusso di selezionare con cura questi dieci compagni di avventura letteraria, in modo da poter abbracciare un universo di emozioni e ricordi prêt-à-porter, mentre ci godiamo una meritata pausa vacanziera.
“Giorno di vacanza” di Inès Cagnati
Inès Cagnati, autrice del romanzo breve “Giorno di vacanza”, trasmette in modo magistrale il senso di disperazione di Galla, una giovane ragazza che è profondamente insoddisfatta della sua vita nel villaggio in cui è cresciuta. Questo villaggio, descritto come un buco nero di monotonia, è caratterizzato da un clima piovoso, dall’umidità e dalle paludi, che si traducono in strade fangose e in una costante oscurità. Galla è costretta ad usare una bicicletta arrugginita per il suo tragitto settimanale verso casa, dal momento che non ha abbastanza soldi per prendere l’autobus. Inoltre, subisce umiliazioni a scuola da parte delle sue compagne a causa del suo grembiule verde, mentre tutte le altre indossano quelli rosa. Perfino i suoi professori sembrano non comprendere le sue domande, rendendo così la sua esperienza scolastica ancora più frustrante. A peggiorare ulteriormente la situazione, Galla vive con un padre violento che la maltratta costantemente.
Tutta questa frustrazione porta Galla a decidere di fuggire di casa per cercare rifugio presso sua madre, ma viene respinta sia da lei che dai suoi genitori. Quando torna al collegio, Galla inizia a notare che le sue compagne di classe si comportano in modo strano nei suoi confronti. Dalle prime pagine del romanzo, il lettore può percepire che qualcosa non va, grazie alla capacità di Cagnati di rendere tangibili le emozioni attraverso frasi sospese e tagliate. Il paesaggio descritto dall’autrice è tattile e sonoro, con colori grigi che enfatizzano l’atmosfera opprimente. Il dubbio si insinua progressivamente nel ritmo narrativo.
“Le sette lune” di Maali Almeida
“Le sette lune” di Maali Almeida è un romanzo che trasporta il lettore in un viaggio emozionante attraverso una storia avvincente, ambientata in una Milano futuristica, e che unisce elementi di thriller e distopia. L’autrice Claudia Petrucci è abile nel bilanciare passato e presente, introducendo due epoche diverse – il 1985 e il 2030 – e due città affascinanti come Roma e Milano, entrambe caratterizzate da condizioni climatiche estreme. La trama principale ruota attorno a una misteriosa casa situata in Via Saterna, vicino al Castello di Milano. È in questa dimora che vivono due donne, Lidia e Irene, le cui vite sono profondamente influenzate dal potere e dai segreti nascosti nella casa stessa. Lidia, giovane ereditiera, commissiona la costruzione di questa strana dimora al talentuoso ma tormentato architetto Dario, con il quale ha una relazione proibita.
Tuttavia, la loro storia d’amore viene segnata da un evento tragico che lascerà il segno nella storia della villa. Saltando nel tempo, arriviamo al 2030, dove Irene, agente immobiliare specializzata in aste, si ritrova incaricata di vendere la villa di Via Saterna, che è rimasta chiusa e abbandonata per anni a causa di una serie di fallimenti finanziari. Mentre Irene si addentra nella storia di questa straordinaria dimora, scopre che non è mai stata davvero disabitata: un’aura oscura e minacciosa rende la villa un luogo inquietante e pericoloso.
“La bottega dei giocattoli” di Angela Carter
Il romanzo “La bottega dei giocattoli”, scritto da Angela Carter, è un’opera gotica che mescola abilmente elementi di romanzo di formazione, erotismo adolescenziale e ambientazioni vittoriane. Ambientato negli anni Settanta, il racconto può spiazzare il lettore per quanto riguarda l’epoca in cui si svolgono gli eventi. Inizialmente, la storia si sviluppa nella quiete e nella luce del sole della campagna inglese, ma si sposta poi a Londra, assumendo un tono oscuro e teso come una corda. L’autrice, con la sua abilità consolidata nella scrittura, riesce a fondere in modo magistrale tenebre e umorismo britannico in entrambi i luoghi. La trama si concentra su Melanie, una ragazza quindicenne che vive insieme alla sua sorellina Vittoria e al fratello ipovedente Jonathon una vita agiata e fantastica in una villa inglese. I loro genitori sono negli Stati Uniti e non si sa cosa facciano lì, ma almeno i tre fratelli possono crescere senza preoccupazioni.
La vita di Melanie subisce un drastico cambiamento quando, dopo una serata in cui immagina di diventare adulta, si ritrova intrappolata in una foresta durante la notte e vive un’esperienza spettrale. Nel frattempo, i suoi genitori non faranno mai ritorno e Melanie è tormentata da un senso di colpa incolmabile. L’atmosfera è cupa e pervasa da una sensazione di tragedia imminente, culminando con una tempesta e un finale che richiama le atmosfere delle opere delle Brontë. Ogni luogo, ogni ambiente e persino i vestiti dei protagonisti, a partire dall’abito da sposa di Melanie, diventano piccoli romanzi a sé stanti, conducendo il lettore in un viaggio straordinario.
La cartoleria Tsubaki di Ito Ogawa
La cartoleria Tsubaki di Ito Ogawa è un romanzo che riflette sull’importanza delle parole non dette ma scritte, conservando l’ideale romantico che spesso attribuiamo al Giappone. L’autrice, con la sua abilità nell’esprimere diverse voci, che vanno dalla scrittura di canzoni alla pubblicazione di libri per ragazzi, tocca delicatamente il tema dei sentimenti e delle relazioni. Come già accaduto nel suo precedente lavoro, La locanda degli amori diversi, Ogawa parte da una storia apparentemente insignificante per raccontare il mondo in cui viviamo, e i valori che dovrebbero caratterizzarlo: rispetto, amicizia, condivisione e aiuto verso chi ne ha bisogno.
Il libro è una serie di trame piccole e fugaci, che sembrano sfuggire via come foglie al vento. I resoconti precisi delle visite notturne di Hatoko al monastero vicino, durante feste e celebrazioni, richiamano all’eleganza delle stampe giapponesi. Mentre nella cartoleria situata ai piedi della collina si susseguono clienti insoliti, nuove amicizie e vecchie conoscenze si radunano nella minuscola casa di fronte al negozio. Le stagioni diventano il filo conduttore del racconto, e sarà la primavera a sciogliere dubbi e misteri, portando un’aria nuova nella vita di Hatoko.
“L’estate in cui mia madre ebbe gli occhi verdi” di Tatiana Tibuleac e Keller
Il romanzo “L’estate in cui mia madre ebbe gli occhi verdi”, scritto da Tatiana Tibuleac e Keller, affronta in modo profondo il complesso rapporto madre-figlio, raffigurandolo come una scala a tratti ripida e senza fine. La storia è narrata da Aleksy, un ragazzo di sedici anni, immigrato polacco a Londra, con una vita adolescenziale problematica caratterizzata da droghe, alcol e epilessia, oltre che da frequenti deliri e una mente fragile.
“L’estate in cui mia madre ebbe gli occhi verdi” è dunque un percorso di crescita, di guarigione e di formazione per Aleksy, che purtroppo non si conclude con un epilogo felice, nonostante il fatto che il suo talento lo porti alla fama e che la sua mente malata si plachi nel tempo. La sua unica vittoria risiede nel poter raccontare il proprio passato, riuscendo a trovare un senso nel trasmettere le proprie esperienze al mondo. La madre del protagonista aveva gli occhi verdi, un riflesso delle persiane che si affacciavano sulla piccola casa di campagna, una tranquilla oasi di pace che non ripeterà mai più nella loro vita.
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