Problemi di insicurezza e di autostima? Ecco tutte le ragioni per cui parlare con degli estranei potrebbe essere la soluzione adatta
Parlare fa sempre bene, esternare le proprie emozioni può aiutare in tantissimi contesti ed è uno dei metodi migliori per liberarsi dei pesi interiori. Secondo diversi studi, però, per quanto parlare dei propri problemi con amici o parenti abbia diversi benefici, la risorsa migliore è rappresentata dagli estranei. Ma per quale motivo? Ecco tutto quello che bisogna sapere per combattere la propria timidezza e imparare a stare meglio con se stessi e con le altre persone.
Tutti i benefici del parlare con gli sconosciuti
Parlare con degli estranei, a primo impatto può suscitare paura e grande ansia, ma una volta che ci si scoglie e si inizia a parlare a ruota libera si rivela essere una buona pratica, e queste persone possono diventare, per quela conversazione, anche confidenti di fiducia. Si tratta di un paradosso solo esteriormente evidente, che spesso conduce alla scoperta di nuovi aspetti personali. Questa situazione getta una luce rinnovata anche sulle amicizie consolidate nel corso degli anni e mostra quanto sia importante parlare con persone che non si conoscono.
Interagire con gli amici è bello, ma farlo con persone sconosciute porta moltissimi benefici perché, quando la conversazione risulta piacevole, si nota un innalzamento del livello dell’umore e una crescita della fiducia in se stessi. Inoltre, secondo esperti di psicologia, praticare conversazioni con persone estranee, contribuisce a superare l’ansia legata alla gestione di una conversazione. In uno studio condotto presso l’Università del Sussex (Regno Unito), alcuni partecipanti sono stati coinvolti in una caccia al tesoro che li ha spinti a interagire con individui sconosciuti: ad esempio, cercare qualcuno con scarpe specifiche o impegnato a sorseggiare un caffè. Alcuni di loro avevano l’indicazione di iniziare una conversazione con tali persone, mentre altri dovevano limitarsi a osservarle. Prima e dopo l’analisi, gli studiosi hanno valutato alcune variabili: l’ansia di essere respinti, le convinzioni sulle proprie abilità comunicative e sulla capacità di fare un’impressione positiva, il potenziale imbarazzo e il livello di divertimento anticipato. Solo nei partecipanti che erano stati spinti a intraprendere regolarmente conversazioni si sono evidenziati cambiamenti rilevanti, i quali, inoltre, sono risultati duraturi nel tempo: una minor percezione di disagio, un maggiore godimento nell’interagire con nuove persone e un aumento della fiducia in se stessi.
In un libro pubblicato nel 2021, “The Influence of Unfamiliar Faces: The Advantages of Building Connections in a Distrustful World” (L’influenza dei volti sconosciuti: i benefici di costruire connessioni in un mondo diffidente), Joe Keohane, precedentemente redattore della rivista Esquire, rivela come gli incontri brevi costituiscano un efficace mezzo di adattamento, promuovano lo sviluppo cognitivo e mitigano la solitudine e l’isolamento.
Ma per quale motivo sarebbe positivo iniziare una conversazione con uno sconosciuto? “Inizialmente, questa forma di dialogo si prospetta più agevole e accessibile” osserva Camilla Pagani, psicologa sociale presso l’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del Cnr. “Il nuovo interlocutore adotta lo sguardo di un bambino che si meraviglia, privo di conoscenza sulla nostra biografia, senza una cornice temporale e biografica di riferimento, evitando giudizi sulla nostra completezza, difetti o autenticità se le nostre parole non si allineano al nostro passato. Semplicemente accoglie le nostre parole, il nostro punto di vista, ‘la nostra realtà’ così come gliela presentiamo”.
Inoltre, una persona estranea, non avendo già delle idee su di noi e non essendo condizionato da nostre azioni passate, ha l’abilità di comprendere la situazione attuale per quella che è, e le sue capacità di ascolto risultano essere migliori rispetto a quelle di un amico di lunga data o di un parente.
Intraprendere una conversazione con un estraneo, inoltre, regala l’emozione di un inizio fresco, in contrasto con le amicizie che sembrano essersi consolidate senza un motivo apparente. Nel momento in cui si ha il bisogno di cambiare se stessi, di provare a far emergere una parte nascosta di sé e di cercare di migliorare, gli estranei possono rivelarsi una grandissima risorsa, dato che danno l’idea di poter effettivamente ripartire di nuovo, concentrandosi solo su quello che si vuole essere in futuro, senza rimanere bloccati nel proprio passato.
Nelle amicizie che riteniamo significative, talvolta, emerge un aspetto autentico, sottolinea Francesco Aquilar, psicoterapeuta e presidente dell’Associazione Italiana di Psicoterapia Cognitiva e Sociale. “Arnold Lazarus, riconosciuto come uno dei pionieri della psicoterapia cognitivo-comportamentale, affermava che l’amicizia vera è una ‘comunicazione dalla A alla Z’, in cui ci si rivela completamente, senza nascondere nulla all’altro. Io, al contrario, credo che l’amicizia assomigli più a una ‘comunicazione dalla A alla W’, in cui si conserva qualcosa per sé (la X, Y e Z)”. Inoltre, precisa nel suo libro “Mai più lacrime di coccodrillo” lo psicoterapeuta ha dichiarato che “è solo nell’infanzia che si pensa che con un amico si debba condividere tutto. Crescendo, però, le zone di non-detto diventano più evidenti. Tuttavia, è essenziale affinché l’amicizia perduri che l’opacità non sopraintenda sull’intimità”.
Con una persona sconosciuta si inizia discutendo del clima, successivamente di argomenti vari, insomma, del più e del meno, fino ad arrivare a scoprire elementi che uniscono o dividono, di importanza più o meno rilevante. E alla fine, se le circostanze lo permettono, ci si ritrova a condividere pensieri più personali. Fondamentalmente, l’altro agisce come un riflesso, spingendoci a esaminare il nostro mondo interiore.
Spesso, se nel proprio contesto di amicizie ci si sente non capiti, parlare con un estraneo può dare la possibilità di non provare più questa sensazione, o perché l’altra persona, per i propri trascorsi, può arrivare a comprendere quello che si sta provando, o perché da un estraneo non ci si aspetta di essere capiti, ma in lui si vede solamente la possibilità di sfogarsi, di esporre quello che si ha dentro, senza avere il timore di essere giudicati in maniera negativa.
Bisogna, però, fare attenzione: gli amici di lunga data, come concordano tantissimi esperti, hanno una grandissima importanza. Le connessioniche si hanno con loro, infatti, rappresentano un patrimonio difficilmente sostituibile. Le amicizie che attraversano decenni sono un valore che richiede costante cura, poiché contengono l’unico elemento irripetibile: il tempo. Sono quelle che conservano il ricordo della giovane donna o dell’uomo che eri, che comprendono il percorso che hai intrapreso per diventare la persona che sei ora, che conservano l’entusiasmo di un tempo e quello che ancora permane, le lezioni apprese dagli errori che hai evitato e quelli dai quali loro ti hanno protetto. Non sono semplicemente amici: sono testimoni e complici, e sono assolutamente insostituibili.