C’è grande attesa per la seconda stagione di House of the Dragon, ma ci sono ancora delle curiosità che molti non conoscono sulla prima.
L’impatto che l’opera summa di George RR Martin ha avuto sul genere fantasy e sulla cultura popolare è stato impressionante. La trasposizione de Il trono di spade è una delle serie tv di maggior successo della storia della televisione. L’attenzione dei fan nei confronti della serie è stato tale da costringere HBO ad accelerare i lavori sulla conclusione, anticipando la fine del racconto da parte dell’autore.
Martin, infatti, ancora oggi non ha concluso il suo racconto e c’è il rischio concreto che gli appassionati non sappiamo mai come l’autore voglia concludere l’opera che lo ha reso famoso in tutto il mondo e in cosa divergerà dal finale di stagione che è stato scelto dagli showrunner su approvazione dello stesso autore.
La fame di informazioni dei fan del fantasy politico è stata solo in parte placata dalla trasposizione di House of the Dragon, libro dello stesso Martin che narra la storia della famiglia Targarian, la stessa al centro del racconto principale del mondo fantasy ideato da Martin, che però durante l’arco narrativo più importante ci viene presentata come in decadenza e prossima alla scomparsa.
House of the Dragon, in attesa della seconda stagione emergono particolari interessanti sulla prima
Chi ha letto i libri di Martin conosce la storia che verrà narrata e la sua curiosità è più che altro legata alla fedeltà narrativa della serie. La prima stagione ha soddisfatto il palato fine dei fan di Martin e c’è già grande attesa per la seconda stagione. Non c’è preoccupazione in tal senso, in primo luogo perché HBO è sinonimo di serie di qualità, in secondo luogo perché in questo caso non ci sono libri incompleti.
In attesa di saperne di più sul secondo atto, sono emerse alcune curiosità che forse non tutti sanno. La prima riguarda la produzione di House of the Dragon: è emerso infatti che la serie non doveva essere la prima a seguire la conclusione de Il trono di spade, ma che la prima idea era quella di produrre una serie spin-off ambientata addirittura 8mila anni prima degli eventi della saga principale. Il plot, costato la bellezza di 30 milioni di dollari, è stato però bocciato prima della produzione. Come saprete, invece, questa è ambientata “solo” 172 anni prima della nascita di Daenerys.
La serie è stata una delle più costose della storia, ogni episodio è costato la bellezza di 20 milioni di dollari. Una spesa che è stata ripagata dal successo della prima stagione, basti pensare che la prima puntata è stata vista in diretta da 10 milioni di persone, il numero più alto di spettatori registrato da una serie prodotta da HBO.
Gli eventi narrati nel libro da cui prende spunto la serie sono ispirati ad un evento storico realmente successo nell’Inghilterra del 1120. La lingua parlata dai Targarian, il Valyriano, altro non è che un mix di latino e antico arabo. La bravissima Olivia Cook, si è presentata al provino per la parte di Rhaenyra per ben due volte, ma in entrambe le occasioni è stata considerata adatta più per la parte di Alicent, che di fatti interpreta nella prima stagione. Curioso sapere inoltre come la fortezza di Approdo del Re in cui si svolge gran parte dell’azione sia una fortezza vera e propria, dotata di cunicoli e passaggi sotterranei in cui gli attori si sono anche persi in più di un’occasione.
Altra curiosità succulenta riguarda il numero dei draghi. Nella serie principale sono solamente tre, mentre nella prima stagione di House of the Dragon ne sono stati creati ben 17. Il numero di destrieri alati posseduti dai Targarian fa capire la forza bellica che aveva questa famiglia prima del Re folle e della caduta del casato. Ultima curiosità riguarda il Trono di Spade. Nella versione della serie principale era molto curato e bello a vedersi, mentre in questa è molto più “rustico” ma decisamente più fedele al racconto. Il fatto che le spade spuntino sulla seduta non è casuale, nel mondo creato da Martin, infatti, è credenza comune che un buon Re sia solo chi riesce a sedersi sul trono di spade senza ferirsi mai.