La forza e il suo lato oscuro: l’Intelligenza Artificiale divide, infiamma il mercato ma finisce sotto accusa. Utenti a rischio, parte l’indagine
Chiedi ai possessori dei Google Pixel 8 e 8 Pro cosa vuol dire avere a disposizione un’intelligenza artificiale sul proprio cellulare. Fotocamere migliorate con la nuova esperienza di editing sperimentale che utilizza l’intelligenza artificiale generativa, nuovi sensori, funzioni utili che aiutano a semplificare la vita quotidiana e molto altro ancora.
La forza dell’intelligenza artificiale è per certi versi unica: chi usa ChatGPT di OpenAI lo sa, anche gli utenti che vedono in Bard di Google uno strumento pazzesco. Le grandi aziende, ora anche quelle italiane, stanno provando l’esperienza di Copilot di Microsoft, basato sull’AI generativa in grado di amplificare il lavoro delle persone e delle aziende e capace di liberare tempo da attività di routine, aumentando creatività e quindi crescita, innovazione e ingegno umano.
Gli appassionati dei dispositivi Samsung, a capodanno possono esprimere il desiderio di avere, a gennaio, i Galaxy S24 con funzionalità AI. I fan di Apple aspetteranno in trepida attesa settembre, quando verranno rilasciati gli iPhone 16 con AI generativa. È la forza di uno strumento dal potere illimitato. Forza sì, ma anche il suo lato oscuro.
Intelligenza Artificiale: la raccolta massiva di dati personale è un problema, interviene il Garante
L’utilizzo smodato dell’intelligenza artificiale su altri segmenti di mercato che non siano PC e smartphone, sta diventando un problema nel momento in cui la raccolta massiva di dati personali usati per addestrare gli algoritmi di intelligenza artificiale viene a cozzare con la privacy.
Che sia un problema tutt’altro che di poco conto, lo si capisce dall’intervento del Garante che ha avviato un’indagine, per il momento conoscitiva, sui siti internet pubblici e privati per verificare l’adozione di misure di sicurezza adeguate. Il sentore che il lato oscuro potrebbe avere, rischia di prevalere sulla forza dell’intelligenza artificiale stessa, diventa alert.
“L’indagine conoscitiva riguarda tutti i soggetti pubblici e privati, operanti quali titolari del trattamento, stabiliti in Italia o che offrono in Italia servizi, che mettono a disposizione on-line dati personali liberamente accessibili anche dagli spider dei produttori di algoritmi di intelligenza artificiale”. La nota ufficiale del Garante è un chiaro indizio che c’è qualcosa che non va, da qui una documentazione approfondita su cosa può generare l’intelligenza artificiale, ma soprattutto fino a dove si può spingere. Occhi puntati sul web scraping: una tecnica informatica di estrazione di dati da un sito web per mezzo di programmi software, che mette a rischio la privacy di noi utenti.