La storia di Michelle Arcangelo: la malattia, il trapianto e la rinascita

Michelle Arcangelo racconta nel suo tema di maturità l’attesa per il trapianto dal suo letto d’ospedale: ora è tempo di una nuova attesa. 

La storia di Michelle Arcangelo è stata raccontata per la prima volta nel mese di luglio dello scorso anno. Quando, dopo aver atteso a lungo e aver raccontato in prima persona il suo punto di vista sulla sua malattia cardiaca, quell’attesa si è gradualmente trasformata in un simbolo di rinascita.

A diciott’anni arriva il momento di confrontarsi con la maturità sui banchi di scuola. Michelle Arcangelo ha scritto nel suo tema di maturità come ci si può sentire quando si è in costante attesa di un cuore nuovo: desiderando, più avanti, che la sua esperienza potesse trasformarsi in un modo per dare coraggio a tutti coloro che si sono trovati, o che si trovano ancora, in quella che era – in quel momento – la sua situazione.

Michelle ha vissuto per molto tempo attaccata a una pesante macchina che sostituiva l’attività del suo cuore. Ha svolto la maturità dal reparto di ospedale dove attendeva il trapianto. La notizia di un cuore compatibile è arrivata poco dopo. Il 27 giugno Michelle è entrata in sala operatoria.

L’attesa e il trapianto di cuore, una storia di Michelle Arcangelo

L’intervento per il trapianto di cuore ha avuto una durata di dieci ore. Al termine dell’intervento presso il Bambin Gesù Michelle si è confrontata con una nuova attesa. Quella che avrebbe permesso al personale sanitario di comprendere se i suoi parametri si sarebbero stabilizzati e, una volta superato questo timore, ancora: l’attesa del ritorno nella sua casa a Genzano di Roma.

Dopo aver trascorso quasi cinque mesi in ospedale, dai primi giorni di febbraio dello scorso anno, Michelle ha affrontato l’argomento dell’attesa – nel suo tema – paragonandolo alla vita.

Lo strumento medico su sfondo bianco e cuore rosso
Stetoscopio con un cuore (Spraynews.it)

Proprio nelle ore seguenti alla stesura del tema e alla sua riflessione, il personale del Bambin Gesù ha ricevuto una chiamata che indicava la possibilità – per Michelle – di avere finalmente un cuore nuovo, una nuova vita. Una notizia che avrebbe illuminato la sua già percepibile speranza come una bottiglia con prezioso messaggio trovata in mare aperto. Michelle aveva precedentemente dettato i suoi pensieri a un’insegnante dell’Istituto Turistico di Frascati che frequentava al tempo e con il quale si era collegata da remoto il 26 giugno, grazie alla disponibilità dell’intera commissione scolastica, per sostenere la prova orale dal reparto dell’ospedale.

Michelle ha affrenato l’operazione con un diploma da 100 e lode, ma – al di là dei voti – quando ha aperto gli occhi dopo il trapianto ha deciso di prendersi cura del suo nuovo cuore con toccante consapevolezza e gratitudine, e di rimandare all’anno successivo la sua iscrizione all’università in Scienze Infermieristiche.

Ora Michelle sta attraversando il suo anno sabbatico dopo la maturità, nel quale aveva immaginato che si sarebbe dedicata alla stesura di un romanzo in cui raccontava al sua esperienza. Chissà che non divenga presto uno dei libri più belli da portare con sé durante l’estate.

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