La cascata delle Marmore è una delle cascate più famose d’Italia e una delle più alte d’Europa, ma ce ne sono molte altre da visitare. Scopriamo quali sono
L’autunno è la stagione ideale per concedersi piacevoli gite all’aria aperta, quando la temperatura è mite e la natura si tinge di colori caldi.
Tra le mete più rigeneranti che esistano spiccano le cascate, simboli della forza dell’acqua e immerse in scenari boschivi e bucolici. Qui di seguito ve ne elenchiamo alcune che dovete visitare assolutamente.
Le cascate d’Italia da visitare in autunno
Iniziamo con le Cascate di Molina, situate nell’omonimo parco in Valpolicella, non lontano dalla città di Verona. Sono una vera e propria oasi di pace dove lasciarsi incantare dai salti d’acqua, dai torrenti, dalle pareti di nuda roccia e dai colori del foliage.
Altre cascate affascinanti sono le Cascate di Lillaz, site nella cornice del Parco Nazionale del Gran Paradiso a Cogne. La stagione dell’autunno è il top per godere di un’atmosfera rilassata e delle tonalità dorate delle Alpi, al cospetto dei tre salti che danno vita alle cascate alte 150 metri.
Passiamo poi alla provincia di Belluno dove è possibile ammirare la Cascata del Pissandolo, formata dal torrente Padola al Passo di Monte Croce Comelico, a 1636 metri di altezza. L’acqua si infrange su rocce rivestite di muschio, in un trionfo di vegetazione che in autunno è ancora più bella.
L’attrazione delle attrazioni nella piemontese val Formazza è la Cascata dl Toce:si può accedere alla vista di tanta meraviglia da un balconcino di legno proteso proprio sopra la cascata.
Il salto d’acqua vertiginoso ha tolto il fiato a Gabriele D’Annunzio e persino a Richard Wagner, con i suoi 143 metri di altezza mettono la cascata del Toce tra le più maestose dell’arco alpino, mentre le acque del fiume che la generano vengono trattenute a monte da un bacino che ne utilizza l’energia per convertirla in elettricità, come spesso accade in vicinanza di corsi d’acqua impetuosi.
Sempre in Piemonte, a breve distanza da Torino, c’è la Cascata di Noasca, un salto d’acqua di 32 metri nato dal torrente Noaschetta: una grotta rocciosa, gli spruzzi che creano l’arcobaleno e un sentiero che conduce proprio alle spalle della cascata: pura poesia!
Le Cascate di Riva, site nella valle Aurina (BZ) sono tra le più belle dell’Alto Adige. Tre tuffi, uno più impervio dell’altro. Il primo balzo impetuoso affonda nella superficie dell’acqua addirittura per quaranta metri.
La vista delle cascate di Riva diventa spettacolare durante l’estate, quando la portata d’acqua aumenta molto la sua potenza per il disgelo del ghiacciaio delle Vedrette di Ries.
A mezz’ora di viaggio da Clusone, in località Grumetti, quasi alla fine della Valbondione ci si può incamminare con scarponcini e zaino e in un paio d’ore di cammino si raggiungono le cascate del Serio, tra le più alte d’Italia.
Lo spettacolo dirompente si può vedere in momenti precisi dell’anno. Da giugno fino ad ottobre, quando la massa d’acqua viene liberata dalla diga del Barbellino.
Mentre, nel cuore della Valchiavenna, a Borgonuovo, ci sono le Cascate dell’Acquafraggia, amate già da Leonardo da Vinci che, rimastone colpito, le citò nel suo Codice Atlantico.
L’omonimo torrente inizia a quota 3000 metri e, durante il suo percorso, incontra un dislivello di 1800 metri con vari saltelli per uno spettacolo unico.
Tra Roma e Viterbo, nella Valle del Treja, le cascate più amate e frequentate sono le Cascate di Monte Gelato, un paesaggio rilassante e fuori dal tempo tra fragorosi salti e una piscina naturale.
La loro bellezza è valsa il ruolo di set cinematografico con film quali Lo chiamavano Trinità e Per grazia ricevuta.
Impossibile non citare la Cascata delle Marmore, originata dal salto del fiume Velino nel fiume Nera di 165 metri tra terra e rocce che, però, nasconde un trucco.
La cascata delle Marmore è originata dalla diga che eredita il controllo delle acque retine in epoca romana. Oggi invece lo spettacolo del salto della cascata delle Marmore avviene a orari costanti e programmati, e si può ammirare da un belvedere.
Isola del Liri è compresa tra due rami del fiume: il destro forma la cascata Valcatoio, la più piccola, determinata dal braccio del fiume che scende vorticoso lungo le pareti rocciose dalla zona ovest della città; il sinistro la cascata Grande, creata dal braccio principale del fiume che al centro dell’abitato compie un salto di 27 metri.
Le sue acque hanno alimentato fabbriche tessili, cartiere, pastifici e feltrifici, tanto che, nell’Ottocento, Isola del Liri era considerata la Manchester italiana.
Centro, sud Italia e Isole
La Cascata di Trevi è una delle meraviglie dei Simbruini ed è la seconda cascatella sull’Aniene dopo quella di ponte delle Tartare.
A differenza di altri siti, attrae non tanto per la potenza delle acque né per l’altezza del balzo, ma per la poesia che suggerisce la sua visita, tra bellezza, storia e misticismo.
A Borrello, in provincia di Chieti, da non perdere soprattutto in autunno sono le Cascate del Rio Verde, incanto della Riserva Naturale Regionale e Oasi WWF Cascate del Verde. Meravigliose ed emozionanti, sono le più alte dell’Appennino, a dominio della Val di Sangro.
Il Parco Nazionale del Cilento custodisce la bellezza delle Cascate Capelli di Venere, che devono il nome alle verdi felci Capelvenere che impreziosiscono il paesaggio.
L’acqua della sorgente Sorgitore si getta nel Rio Casaletto con un grazioso salto che dà origine alla cascata. Tutta la zona è un’oasi attrezzata con bike sharing e area picnic.
Le Cascate del Marmarico, site nel Parco delle Serre (RC) e con i suoi 114 metri, ne fanno la più alta cascata della Calabria e dell’Appennino meridionale.
Le acque del fiume Stilaro scorrono tra i panorami mozzafiato del Parco naturale regionale delle Serre, che si distende tra il Parco della Sila da quello dell’Aspromonte.
Nell’entroterra della provincia di Palermo, a Corleone, lascia senza fiato la Cascata delle Due Rocche, formata dal salto del fiume San Leonardo.
Con un’altezza di quattro metri, si fa ammirare a poca distanza dal centro storico, in un contesto paesaggistico eccezionale chiamato “Canyon”.
A dir poco scenografica è la Cascata di Capo Nieddu, nel territorio di Cuglieri in provincia di Oristano, una meraviglia che si tuffa direttamente in mare, lo sbocco del fiume Rio Salighes.
In particolare, si fa maestosa durante il periodo delle piogge, da novembre a maggio: uno spettacolo impagabile da apprezzare sia via mare che via terra.