Pochi potrebbero pensarlo, ma dal modo in cui vengono utilizzati i social potremmo capire quali siano le coppie infelici. Gli scienziati non hanno alcun dubbio.
Essere fidanzati o sposati fa pensare, almeno da lontano, che il rapporto prosegua in armonia e con un sentimento reciproco. In realtà, non è sempre così. A volte, infatti, si sta insieme solo perché si ha paura di tornare a essere single (specialmente se il rapporto dura da tanto) e si vede quel momento come uno spettro da allontanare, arrivando a mentire a se stessi su quello che si prova. In altri casi, invece, l’unione prosegue soprattutto per “comodità”, come può accadere ad esempio se c’è un matrimonio in atto e si devono avviare le pratiche per una separazione, che possono essere lunghe e costose.
La tutela dell’immagine davanti agli altri finisce così per diventare ancora più importante rispetto a una presa di coscienza di una situazione che sarebbe già finita da tempo. In realtà, c’è un modo inaspettato che può permettere di capire quali siano le coppie infelici.
Coppie infelici: riconoscerle non è impossibile
Ci sono fidanzati o coniugi che non arrivano a separarsi mai, se non quando ognuno dei due è impegnato sul lavoro. Anche azioni semplici quali la spesa al supermercato o un caffè al bar viene fatto insieme. Una simbiosi quasi assoluta, che fa quindi pensare a quanto il sentimento che unisce le due persone sia fortissimo, ma è davvero così? Forse no.
Spesso chi fa così arriva ad autoconvincersi e a pensare che il legame funzioni, ma in realtà non è così. Molti di loro arrivano addirittura a scattarsi selfie continui dove appaiono sorridenti e che non esitano a pubblicare sul rispettivo profilo social con tanto di dedica ultra sdolcinata, in modo tale che tutti sappiano quanto si amino. In realtà, c’è chi ritiene che questo modo di agire sia tipico delle coppie infelici, ma che non hanno il coraggio di ammettere di essere intrappolate in un rapporto che non funziona da tempo.
A sostenerlo è uno studio condotto dai ricercatori dell’Università del Kansas, da cui emerge un dato che non può che fare riflettere: chi arriva a condividere almeno tre selfie a settimana potrebbe non essere così appagato da questo legame, nonostante sia quello il messaggio che vogliono lanciare al mondo.
Molti mentono a se stessi. Chi è innamorato può quindi avere voglia in maniera assolutamente naturale di scattarsi qualche foto con il partner, in modo tale da avere un ricordo da guardare anche negli anni a venire. Avere fretta di pubblicarlo sui social network può essere però segno di voler dimostrare agli altri un sentimento che magari non c’è o che è diverso da quello di un tempo, esempio tipico delle coppie infelici, che possono avere paura di guardarsi negli occhi e dirselo apertamente.
I ricercatori hanno individuato anche la causa di questo modo di agire, che è più diffuso di quanto si possa pensare. La voglia spasmodica di condividere un selfie può nascere dalla volontà, magari inconscia, di confrontare la propria felicità con quella degli altri, come se ci si sentisse inferiori se non si dimostra di avere una relazione che appare serena.
Le persone che non sentono una grande necessità di postare uno scatto di coppia avvertono invece meno pressione e meno voglia di paragonare la propria storia a quella degli altri. Questo li spinge così a concentrarsi maggiormente sulla quotidianità e ad abbracciare il partner nella realtà, non tanto per un selfie, che lascia il tempo che trova. Demonizzare piattaforme come Facebook e Instagram può essere quindi sbagliato, ma è importante riflettere sull’uso che ognuno di noi ne fa.