Un’indagine svela gli ingredienti discutibili nelle pizze surgelate: zucchero, sale e formaggi scadenti. Come fare la scelta più salutare?
Nella frenetica corsa quotidiana verso la praticità, molte famiglie si affidano alle pizze surgelate come soluzione rapida per i pasti. Tuttavia, un’indagine recente condotta da ‘Il Salvagente’, la rivista leader nei test di laboratorio contro le truffe ai consumatori, rivela una sorprendente verità sugli ingredienti presenti in alcune pizze Margherita disponibili nei supermercati.
Gli esperti de ‘Il Salvagente’ hanno esaminato attentamente le etichette di diverse marche di pizze surgelate, scoprendo che in alcune di esse sono presenti ingredienti che poco hanno a che fare con la ricetta tradizionale della pizza Margherita. Tra le aggiunte più sorprendenti spicca la presenza di zucchero, una quantità che potrebbe far storcere il naso a chi associa questo ingrediente alle preparazioni dolci. Ma non è tutto: la lista degli “intrusi” comprende anche eccessive quantità di sale, olio di palma, olio di colza e formaggi che nulla hanno a che fare con la mozzarella di bufala.
Per approfondire la questione, ‘Il Salvagente’ ha coinvolto la dottoressa Chiara Manzi, nutrizionista e massima esperta in Europa di Nutrizione Culinaria. La vincitrice dell’Oscar per la salute nel 2018 sottolinea l’importanza di fare attenzione agli ingredienti presenti nei prodotti alimentari industriali, in particolare nelle pizze surgelate.
Il test è stato fatto su 20 pizze surgelate e rivela una sorprendente realtà nascosta dietro gli scaffali dei supermercati italiani. Mentre la pizza Margherita è considerata un’icona della tradizione culinaria italiana, le versioni surgelate offerte dai marchi più noti svelano ingredienti discutibili.
Nel numero di dicembre de ‘Il Salvagente’, sono state testate bene 20 pizze surgelate comunemente disponibili nei supermercati. L’obiettivo era confrontare gli ingredienti con la ricetta tradizionale: farina di grano tenero, lievito di birra, acqua, sale, pomodori pelati, olio extravergine di oliva, basilico fresco e mozzarella.
Le analisi sulle pizze prese in esame hanno rivelato che i prodotti surgelati contenevano margarina, glutine di frumento, grasso di palma e correttori di acidità che si allontanano significativamente dalla ricetta originale, rappresentando una categoria di cibi che vengono sottoposti a molteplici processi industriali. Questi alimenti ultraprocessati sono stati associati a rischi per la salute, tra cui obesità, cancro, diabete di tipo 2 e sindrome metabolica. Ecco quali sono le pizze peggiori secondo lo studio:
In un mondo dominato da cibi ultraprocessati, il buon senso emerge come guida nella scelta alimentare. La psicologa clinica dell’Università del Michigan, Ashley Gearhardt, mette in guardia contro il consumo di alimenti progettati per stimolare il desiderio e la dipendenza. In questo contesto, il consiglio di Michael Pollan, giornalista e autore, di “non mangiare nulla che la tua bisnonna non riconoscerebbe come cibo” assume un significato profondo. La tradizione e la consapevolezza degli ingredienti diventano quindi fondamentali per preservare la vera essenza della pizza Margherita e per mantenere un approccio salutare nella scelta dei cibi che portiamo nelle nostre case e tavole.
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