Non si può morire prima di aver visitato almeno una delle sette “meraviglie del mondo moderno”. Scopriamo dove sono, quali sono e cosa hanno di così “meraviglioso”
In epoca antica o “classica”, le Sette Meraviglie del Mondo erano le opere architettoniche, artistiche e storiche ritenute più importanti da Greci e Romani realizzate dalle civiltà nate e sviluppatesi attorno al bacino del Mediterraneo. La lista canonica includeva opere maestose come il Colosso di Rodi, i Giardini pensili di Babilonia e la Piramide di Cheope.
In occasione delle Olimpiadi di Sidney del 2000, la società New Open World Corporation (NOWC) lanciò un referendum via internet per stabilire, a distanza di circa 2.400 anni, quali fossero le “nuove” meraviglie del mondo. L’iniziativa riscosse un enorme successo e dopo varie scremature, le finaliste vennero incoronate ben sette anni dopo, il 7 Luglio del 2007 (07/07/2007), come le Sette meraviglie del mondo moderno.
Ecco quali sono e dove le possiamo ammirare!
Partiamo da casa. Tra i sette siti stilati considerati più belli e maestosi del mondo moderno non poteva mancare il simbolo del Bel Paese: il Colosseo di Roma. Costruito tra il 72 e l’80 a.C., divenne la massima arena degli antichi Romani per spettacoli di vario genere, come lotte fra gladiatori o tra animali, e esecuzione di condannati a morte. Chiamato anche Anfiteatro Flavio – per essere più precisi – è il più grande anfiteatro al mondo, con una capienza di 50.000 spettatori. Oggi il suo stato di media rovina lo rende ancora più attraente per i turisti, la cui media negli ultimi anni ammonta a 16 mila visite al giorno.
Un’altra cultura con millenni di storia alle spalle è quella della Cina, una storia lunga tanto quanto quella della Grande Muraglia Cinese, la maestosa cinta muraria che sembra estendersi all’infinito. Costruita nel 215 a.C., aveva il compito di difendere il territorio cinese dalle invasioni dei Mongoli e solcava il confine della Cina con i suoi inconfondibili mattoncini chiari per oltre 21 chilometri. A quanto pare quel tentativo di difesa fallì, visto che le numerose porte presenti lungo il perimetro costituirono punti strategicamente troppo deboli. Oggi la parte calpestabile, in ambo le direzioni, ammonta a 6350 metri e attira mediamente 20 mila turisti al giorno.
Scoperta solo nel 1911, questa “città perduta” a 2430 metri di altitudine rimane ad oggi uno dei luoghi più misteriosi del mondo. Visitabile in Perù tramite un percorso di trekking dalla città di Cusco o tramite treno, pare sia stata costruita dagli Inca come residenza estiva dell’imperatore Pachacùtec nel 1440. Tradotto letteralmente Machu Picchu significa “Montagna Vecchia” e oltre alla vista mozzafiato che offre sulle cime verdi circostanti, ospita anche antichi luoghi sacri e mistici per gli Inca come la Porta del Sole e il Tempio della Luna. Oggi questa meraviglia del mondo moderno richiama quasi 6 mila turisti al giorno.
Passiamo adesso dagli Inca ai Maya, un’altra civiltà indigena tra l’Atlantico e il Pacifico che ci regala misteri e meraviglie archeologiche, come il simbolo del complesso architettonico di Chichén Itzá: la celebre piramide a gradoni di Kukulcan. Chiamata anche “El Castillo”, questa prende il nome dall’ombra a forma di serpente (il Kukulkcan, appunto) che la piramide proietta lungo la scalinata nord durante gli equinozi di primavera e autunno, al calar del sole. Visitabile nello stato messicano dello Yucatàn, nella sua regione più a est, Chichén Itzá conta oltre 5000 turisti ogni giorno.
Questa statua-santuario maestosa che raffigura Gesù Cristo si trova in cima al Monte Corcovado, a 700 metri sul livello del mare, e abbraccia e si affaccia su Rio de Janeiro, in Brasile, città di cui è il simbolo indiscusso. Anch’essa inaugurata in tempi piuttosto recenti, nel 1931, si erge per 38 metri ed è quindi paragonabile a un edificio di nove piani. A far sembrare il Cristo Redentore ancora più alto e ascendente al cielo, c’è il fatto che sorge su un’altura sopra alla città di Rio, ed è accessibile tramite una linea ferroviaria o tramite il famoso percorso di 222 gradini, saliti ogni giorno da quasi un migliaio di turisti.
L’immagine più iconica di questo sito archeologico è un’imponente facciata incisa nella roccia gialla o rosa, a seconda del gioco di luci del momento di arrivo alla località. In realtà, se si visita tutto il sito si possono ammirare numerose facciate minori intagliate nella “pietra” (da cui Petra prende il suo nome) di quelle montagne, le quali corrispondono tutte ad antichi sepolcri realizzati dai nabatei a partire dall’ottavo secolo a.C. Anche il percorso di arrivo alle varie entrate di Petra è un’esperienza mistica per i viaggiatori, poiché spesso si tratta di accedervi attraversando una profonda fessura tra le rocce, tra cui il celebre passo del Siq. Oggi il sito archeologico, simbolo principale della Giordania, richiama quasi 700 visite giornaliere.
Sicuramente tra le più maestose delle sette meraviglie del mondo moderno, concludiamo questo viaggio in India, con il surreale mausoleo del Taj Mahal, nella città indiana di Agra. In completo stile moghul, fu costruito dall’imperatore Shah Jahan in memoria della sua seconda moglie Mumtaz Mahal, ricordata nella storia come sua moglie “preferita”, morta di parto nel 1631. Completato in oltre venti anni di costruzione, oggi questo meraviglioso palazzo sorprende da qualsiasi angolazione lo si guardi per la sua perfezione e per i dettagli lavorati con pietre semi preziose intarsiate nel marmo. La perfetta simmetria concorre e destabilizzare chi lo osserva e a ogni ora del giorno il gioco di luci cambia sua resa architettonica.
Questa settima e ultima meraviglia batte il record delle visite giornaliere, arrivando a più di 22 mila viaggiatori al giorno.
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