L’intelligenza artificiale rompe l’ultimo muro: come riuscirà ad interagire con il pensiero umano

L’intelligenza artificiale sembra essere giunta alla sua forma semi-definitiva: a breve potrà interagire col pensiero umano.

I progressi che l’intelligenza artificiale sta compiendo giorno dopo giorno sono ormai sotto gli occhi di tutti. La tecnologia in questione sta divenendo infatti sempre più precisa ed efficace, arrivando incredibilmente a somigliare sempre di più agli esseri umani. A breve, verrà fatto un ulteriore passo in avanti.

Sembra infatti che le IA a breve riusciranno ad interagire in maniera lucida col pensiero umano. Nel bel mezzo di un gap che si sta facendo sempre più labile col passare del tempo.

Intelligenza artificiale e pensiero umano

A breve l’intelligenza artificiale riuscirà ad interagire formalmente col pensiero umano. Sembra infatti che dietro questa ambiziosa idea ci sia il colosso META, che tutti conosceranno sicuramente per via di Facebook e Instagram come piattaforme di proprietà principale.

Intelligenza artificiale e pensiero umano
Meta crea una nuova IA (Spraynews.it). Fonte: ANSA Foto

Il metaverso è stata a suo tempo un’idea ambiziosa e lungimirante, ma la big tech statunitense è pronta a compiere lo step successivo. Tramite una tecnica non invasiva che prende il nome di magnetoencefalografia, l’IA creata dall’azienda sarà in grado di intercettare i campi magnetici prodotti dall’attività celebrale altrui e riprodurli a propria volta. Col fine di interagire con essi in maniera sempre più indipendente.

Tutte le intelligenze artificiali seguono il processo di apprendimento del machine learning, che permette loro di svolgere determinate azioni e funzioni grazie ai dati a loro disposizione. Dunque, più dati le IA ricevono e maggiore è la precisione del loro raggio di azione. L’ambizioso progetto ideato da META si dividerà in tre fasi differenti, stando a ciò che traspare dai documenti ufficiali.

La prima fase riguarderà la creazione di una rappresentazione immaginaria, scollegata dunque da eventuali funzioni cerebrali ricevute da terzi. Dopodiché questa rappresentazione verrà paragonata e messa in relazione ai dati ottenuti con il processo citato prima, ovvero la magnetoencefalografia. Terzo e ultimo step, prevederà la trasformazione di questa rappresentazione immaginaria in un’immagine plausibile basata su dati ben precisi.

Insomma, questa intelligenza artificiale arriverà ad interagire col pensiero umano grazie ad un metodo altamente specifico. Metodo che per quanto possa sembrare complesso e intricato, in realtà avverrà all’atto pratico in pochissimi decimi di secondo. La peculiarità delle intelligenze artificiali è proprio questa: semplificare procedimenti complessi in un lasso di tempo istantaneo.

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