Lizzo, la cantante denunciata per molestie sessuali dalla ex ballerine

La pop star Lizzo è stata citata in giudizio da tre dei suoi ex ballerini, Arianna Davis, Crystal Williams e Noelle Rodriguez.

Tre delle ex ballerine della cantante statunitense Lizzo hanno intentato una causa contro la cantante, accusandola di molestie sessuali e di aver creato un ambiente di lavoro ostile in seguito ad alcuni episodi presumibilmente avvenuti a partire dal 2021 e fino al 2023.

Le accuse seguono la partecipazione delle querelanti a un reality televisivo che aveva dato loro l’opportunità di unirsi a Lizzo come corpo di ballo durante le esibizioni e il tour.

La cantante Lizzo accusata di molestie sessuali e di bodyshaming

Si chiamano Crystal Williams, Arianna Davis e Noelle Rodriguez le tre querelanti che si sono esibite con Lizzo a festival e apparizioni da settembre 2021 ad aprile 2022 durante il The Special Tour, continuando poi a esibirsi nel 2023 durante la leg europea.

Lizzo
Foto | Wikimedia Commons @Andy Witchger – Spraynews.it

Lizzo – vero nome Melissa Viviane Jefferson -, la sua società di produzione e Shirlene Quigley sono nominati come imputati nella causa secondo la quale le ballerine sostengono che la cantante, da sempre bandiera della body positivity per tutta la sua carriera, abbia anche fatto commenti sugli aumenti di peso di una ballerina.

È accusata insieme alla cantante Shirlene Quigley, a capo della squadra di ballo di Lizzo, che avrebbe tentato di convertire le tre alla sua religione, oltre ad averle rimproverate per aver avuto rapporti sessuali prematrimoniali.

Nel frattempo, la causa afferma che Quigley “ha fatto commenti deridendo le persone che hanno avuto rapporti sessuali prematrimoniali, sapendo che alcuni membri del cast di ballo non condividevano le sue opinioni. La signora ha anche simulato sesso orale su una banana di fronte al resto del cast. Gesti spontanei che hanno messo a disagio i querelanti”.

Ma le accuse sulla Quigley non sono finite, perché ci sono altri commenti e comportamenti sessualmente inappropriati, incluse discussioni sulla masturbazione e condivisione di fantasie sessuali.

La causa sostiene che la Quigley abbia discusso apertamente della verginità di una ballerina durante le riprese del reality show televisivo Watch Out for the Big Grrrls e abbia inoltre condiviso tali informazioni sui social media e in alcune interviste senza il suo consenso.

Le querelanti affermano inoltre che due di loro, durante una sosta ad Amsterdam nel febbraio 2023, sarebbero state invitate a una sera fuori quartiere a luci rosse dove insieme a Lizzo si sarebbero recate in uno strip club: lì l’accusa afferma a che il gruppo avrebbe fatto pressioni su Arianna Davis affinché toccasse il seno di una stripper contro la sua volontà.

Secondo l’accusa, quando le tre si sono unite per richiedere un acconto per il loro lavoro, sarebbero state rimproverate da una persona del team di “comportamento inaccettabile e irrispettoso”, e che questo era motivo di licenziamento.

Ad un certo punto, è stato chiesto loro di ripetere l’audizione dopo essere stati accusate di aver bevuto. La Davis, che secondo la causa soffre di ansia, era così preoccupata di essere licenziata che è rimasta alle prove otto ore di fila finendo per farsela addosso. Nonostante l’incidente, le sarebbe stato chiesto di continuare.

Davis afferma anche che Lizzo ha parlato del suo aumento di peso ed di esser stata licenziata per aver registrato una riunione perché un problema agli occhi le impediva di essere presente fisicamente. Poco dopo la registrazione, Lizzo avrebbe chiesto agli addetti alla sicurezza di confiscare i telefoni dei ballerini.

“Lizzo si è infuriata, lanciando imprecazioni e dichiarando che avrebbe fatto il giro della stanza, persona per persona fino a quando qualcuno non avesse detto a Lizzo chi aveva effettuato la registrazione”. La Davis ha confessato di aver registrato l’incontro, ma afferma di aver spiegato che non intendeva causare danni a Lizzo e che il video era stato cancellato. Intanto i rappresentanti della cantante statunitense non hanno ancora risposto.

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